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Cosa prevede il Def e perché le stime sono state riviste al ribasso

Il ministro dell'Economia Daniele Franco

Tutti i fattori che hanno portato l'esecutivo a ricalcolare, cosa prevede il Def del governo e perché le stime sono state riviste al ribasso

Cosa prevede il Def e perché le stime sono state riviste al ribasso: la ragione principale della revisione sta nella difficile situazione legata alla guerra fra Russia ed Ucraina e il risultato è quello di una crescita prevista “solo” del 3,1% e numeri di settembre 2021 sul Pil del tutto ridisegnati. Il Documento di Economia e Finanza ha visto il governo rifare i conti sulle stime Nadef, con le previsioni sul Pil programmatico per il 2022 che non sono più al 4,7%. Ma c’è di più: scenderanno ancora al 2,4% nel 2023 e all’1,8% nel 2024. E la pressione fiscale? Scenderà al 43,1% del Pil, dal 43,5% del 2021.

Ecco cosa prevede il Def del governo

Invariato il deficit in target 5,6% ma con un indebitamento netto tendenziale pari al 5,1%. Le parole del ministro dell’Economia Daniele Franco spiegano la situazione: “Confermare gli obiettivi è una scelta di prudenza che concede un margine di azione di mezzo punto percentuale, abbiamo impostato una legge di Bilancio volutamente espansiva: possiamo fissare la crescita del Pil al 3,1%”. E le varie voci del Def? La crescita è stata fermata da: caro energia e carburanti, rialzo dei prezzi delle materie prime e scoppio della guerra in Ucraina.

Il “balzo” in avanti dell’inflazione stimata

Cambiano le stime dell’inflazione dunque: per il 2022 doveva attestarsi all’1,6% ma si stima un balzo del 5,8%. In lista anche 19 disegni di legge delega, fra cui spiccano riforma fiscale e legge annuale sulla concorrenza, misure sull’attuazione dell’autonomia differenziata e riordino del settore dei giochi. E ancora: la legge sulla montagna e quella sul riordino delle pensioni di invalidità, quella sul sistema di interventi per gli anziani non autosufficienti e quella per la riforma della magistratura onoraria. Ci sono dei meme istituzionali: “A inizio d’anno il rincaro dei prezzi dell’energia ha impattato più duramente sulle imprese e sui bilanci familiari”.

Quanto ha stanziato il governo per imprese e famiglie

La somma stanziata finora dal governo a guida Mario Draghi è stata di 15,5 miliardi di euro per sostenere imprese e famiglie. Solo che la guerra ha complicato le cose e il premier lo ha detto chiaramente: le cose andranno peggio. Dopo Pasqua ci sarà un intervento da 5 miliardi per prorogare lo sconto di 0,30 centesimi al litro sui carburanti e tagliare le bollette. Con decreto ministeriale è stato esteso fino al 2 maggio l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio. E le aziende? Si punta all’incremento dei fondi per le garanzie sul credito. Poi misure e risorse di assistenza ai profughi ucraini.