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Covid in Cina, a Pechino chiuse 40 stazioni della metropolitana per fermare il contagio

Stazioni metropolitana Pechino

Le stazioni della metropolitana di Chaoyang, Pechino, sono state chiuse dalle autorità per contenere i contagi da coronavirus.

Per frenare l’ondata di Covid che sta nuovamente colpendo la Cina, le autorità di Pechino hanno chiuso 40 stazioni della metropolitana nella zona centro-orientale della città. Un numero pari a circa il 10% del totale contando che la metropoli ha 24 linee con 428 stazioni.

Stazioni della metropolitana chiuse a Pechino

Le chiusure riguardano un’area, Chaoyang, in cui sono concentrati uffici, ambasciate, complessi residenziali, shopping mall di lusso, ristoranti e locali notturni che solitamente richiamano molte decine di migliaia di persone al giorno. Nelle stazioni oggetto del provvedimento i treni passano e si fermano solo per permettere ai viaggiatori di cambiare linea dove ci sono snodi. Oltre a ciò, sono anche state sospese alcune fermate per molte linee di autobus che attraversano la zona.

Anche se il quadro è meno critico e asfissiante di quello di Shangai, i dipendenti degli uffici di Chaoyang stanno lavorando da casa, i ristoranti possono fare solo consegne a domicilio e per salire sui mezzi pubblici occorre esibire un test negativo ottenuto entro le 48 ore. I cittadini restano in allarme e si sono premuniti facendo scorte alimentari per un eventuale lockdown, nonostante la sensazione sia che le autorità della capitale abbiano il controllo della situazione.

Quarantena ridotta per gli stranieri

Unico segnale “distensivo” è la diminuzione della durata della quarantena per chi arriva dall’estero, che dovrà passare 10 giorni (e non più 14) sotto osservazione in un Covid hotel e altri 7 giorni di isolamento a domicilio. Non si tratta comunque di un segnale di apertura agli stranieri, tenuto conto che i voli per gli aeroporti della capitale sono sempre pochissimi (non più del 5% di quelli di pre-pandemia).