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Covid, individuato un nuovo farmaco capace di contrastare il virus: i dettagli della ricerca

Ricerca britannica

Un team di ricerca britannico ha individuato un nuovo farmaco capace di combattere il Covid: si tratta della niclosamide, usata nelle infezioni da tenia.

L’avvento della pandemia causata dal coronavirus ha spinto la comunità scientifica internazionale a impiegare tempo ed energie non soltanto nella formulazione di un vaccino valido a contrastare l’infezione ma anche nella ricerca di farmaci che possano curare i pazienti che contraggono la malattia. In questo contesto, un team di scienziati britannici sembra aver recentemente individuato un medicinale capace di ostacolare l’azione del SARS-CoV-2.

Covid, individuato un nuovo farmaco capace di contrastare il virus

Nel corso di oltre un anno di pandemia, i medici di tutto il mondo hanno studiato e sperimentato svariati principi attivi al fine di individuare un farmaco che riuscisse a guarire le persone dal Covid. Alcuni dei prodotti esaminati hanno dato risultati deludenti o poco attendibili come è avvenuto, ad esempio, nel caso degli antiretrovirali ritonavir e lopinaviroppure dell’antimalarico idrossiclorochina. Altri medicinali, invece, sono riusciti a ridurre la mortalità come nel caso del corticosteroide desametasone.

La ricerca, tuttavia, continua a essere particolarmente intensa e attiva a livello internazionale: a questo proposito, l’attenzione si sta al momento concentrando sulla niclosamide, composto chimico altamente insolubile impiegato nei casi di parassitosi, infezioni indotte dalla tenia.

Nuovo farmaco contro il Covid: i dettagli della ricerca britannica

L’efficacia della niclosamide è stata segnalata da un team di ricerca britannico composto da scienziati afferenti al Centre of Excellence in Long-acting Therapeutics dell’Università di Liverpool, coadiuvati dagli scienziati della Materials Innovation Factory e dai dipartimenti di Farmacologia, Chimica e Terapia. Lo studio, intitolato Scalable nanoprecipitation of niclosamide and in vivo demonstration of long-acting delivery after intramuscular injection, è stato descritto e pubblicato sulla rivista scientifica “Nanoscale”.

La vasta equipe, coordinata dal farmacologo Andrew Owen e dal chimico dei materiali Steve Rannard, ha realizzato svariati test di laboratorio attraverso i quali è stato possibile dimostrale come la niclosamide possegga la capacità di inibire il SARS-CoV-2. Date le sue proprietà e il basso costo di commercio, questo principio attivo può configurarsi come un incredibile alleato contro il Covid, dotato anche di una lunga durata d’azione.

Gli scienziati, inoltre, hanno spiegato che il composto formato da nanoparticelle di niclosamide possiede un’elevata funzione antivirale a lunga durata che viene innescata nell’organismo già con una singola inoculazione.

Le potenzialità del farmaco, poi, non si limitano al principio attivo che lo compone ma dipendono anche dalle modalità di formulazione/somministrazioni, come evidenziato attraverso i modelli preclinici stilati in fase di sperimentazione.

Sfruttando un’innovativa tecnica di nanoprecisione elaborata in laboratorio, infatti, gli scienziati hanno creato nanoparticelle di niclosamide che “possono essere conservate come soliti, ricostituite con acqua e utilizzate come farmaci iniettabili a lunga durata d’azione”.

Nuovo farmaco contro il Covid: il parere degli esperti

I dati e i risultati derivati dagli studi condotti dal team britannico sono stati commentati dal professor Rannard che ha spiegato: “Riutilizzare i composti farmacologici è molto più che utilizzare farmaci esistenti per combattere una nuova malattia. Occorre dimostrare che il composto farmacologico attivo esistente è attivo a un livello significativo, quindi va riformulato per affrontare nuove sfide. Modificare il modo in cui il paziente riceve il composto farmacologico è estremamente critico per l’efficacia. La niclosamide è un candidato ideale da testare come potenziale terapeutico iniettabile a lunga durata d’azione per il trattamento del COVID-19”.

L’obiettivo principale dell’equipe di ricerca, inoltre, non consiste solo nell’individuare un farmaco efficace e sicuro ma anche nel promuovere un medicinale che abbia un costo contenuto, dando la possibilità a chiunque di poterlo acquistare. A questo proposito, è intervenuto il professor Owen che ha dichiarato: “Una pandemia globale richiede una soluzione globale ed è fondamentale che gli interventi siano disponibili per tutti e non solo per i pochi privilegiati. Di conseguenza, stiamo lavorando per rimuovere gli ostacoli alla disponibilità per i Paesi a basso e medio reddito, per garantire un accesso equo se il successo clinico della terapia sarà dimostrato”.