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Covid, Mattarella: "Il vaccino è l'unico strumento per combattere il virus, è un dovere ed un atto d'amore"

Covid, Mattarella invita al vaccino: "Vaccinarsi è un dovere ed un atto d'amore"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto in videoconferenza, collegato dal Quirinale, invitando tutti alla vaccinazione.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto il Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, per l’amicizia fra i popoli, che quest’anno ha come titolo Il coraggio di dire io, ponendo lo sguardo sulla libertà individuale e collettiva.

Covid, Mattarella: “Vaccinarsi è un dovere per tutelare i più deboli”

Per cui, il capo dello Stato ha approfittato per mandare un messaggio diretto a coloro che ancora non hanno ricevuto il vaccino per loro scelta:

Vaccinarsi è un dovere e non obbedienza ad un principio astratto, perché nasce dalla realtà concreta che dimostra che i vaccini sono lo strumento più efficace per difenderci e tutelare i più deboli: è un atto di amore nei loro confronti”.

Stando alla posizione del presidente, appare chiaro che la libertà per essere tale deve misurarsi con la libertà degli altri, considerando che tutti gli individui vivono per necessità all’interno di una società.

Cinque lunghi applausi hanno accolto virtualmente il presidente della Repubblica. In collegamento dal Quirinale, Sergio Mattarella ha inaugurato la 42esima edizione della kermesse, tenutasi in presenza, a seguito dell’esperienza dello scorso anno al Centro congressi della città romagnola.

Covid, Mattarella: “La libertà per essere tale deve misurarsi con quella degli altri”

Il coraggio di dire io è il tema di quest’anno, scelto prendendo come punto di riferimento la riflessione del filosofo e teologo danese, Søren Aabye Kierkegaard.

“La storia ci insegna costantemente quante minacce vi siano alla libertà e quanti sacrifici sono richiesti per conquistarla. Ci indica anche che si tratta di un bene indivisibile tra le donne e gli uomini di ogni Continente. Ci rendiamo conto di quanto la mancanza di libertà o la perdita di essa in altri luoghi del mondo colpisca la nostra coscienza e incida sulla comune convivenza nella sempre più integrata comunità mondiale”.

Il coraggio nel dire io, il coraggio di accettare la propria autocoscienza, ci rende liberi:

“Parliamo della libertà autentica, capace di piantare solide radici, soltanto se coltiva la vocazione all’incontro e al rispetto e che e’ iscritta nell’animo di ogni persona. La libertà, per essere tale, deve misurarsi con la libertà degli altri”.

Covid, Mattarella: “La libertà di ogni individuo non finisce dove inizia quella degli altri”

Ma non perchè la libertà di ognuno finisce dove inizia quella dell’altro, bensì perchè:

“Al contrario, la libertà di ciascuno si accresce e si consolida con quella degli altri, si realizza insieme a quella degli altri. La libertà cresce nella coscienza personale di ciascuno e vive insieme a quella di chi ci sta vicino, nella costruzione della coscienza comune. L’io responsabile e solidale, l’io che riconosce il comune destino degli esseri umani, si fa pietra angolare della convivenza. E, nella società civile, della società democratica”.