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Covid, portuale No Green Pass ricoverato in terapia intensiva: "Ho avuto paura"

Portuale no green pass

Cristian, uno dei fondatori del comitato dei portuali di Trieste che si oppone al Green pass, è finito in terapia intensiva. "Ho avuto paura".

“Ho il Covid… ho la polmonite, in questi giorni mi sentivo affaticato e ho cominciato a fare fatica”, sono queste le parole di Cristian, portuale 52enne di Trieste che nelle scorse settimane è sempre stato in prima linea nella lotta contro la certificazione verde. Sentito dalla testata “Il piccolo”, il portuale ha raccontato la sua situazione affermando al contempo che il covid-19 non deve essere sottovalutato. “Per me il Green pass è una porcheria del governo”, ha affermato. 

Portuale no green pass, “Ho avuto paura, ma adesso sono tranquillo”

Il 52enne ha proseguito nel suo racconto dichiarando come, per il momento il suo stato di salute sia sotto controllo: “Ho avuto paura ma adesso mi sento tranquillo perché qui ci sono medici e infermieri. Adesso respiro meglio e mi sto rendendo conto della pericolosità della malattia”.

Portuale no green pass, “Non ho mai negato che il covid potesse essere pericolose”

Il portuale ha poi aggiunto affermando di essere consapevole di quanto il covid possa essere pericoloso: “Non ho mai negato che Covid-19 potesse essere pericoloso, ma adesso che sono in ospedale ho aperto di più gli occhi. Vedo però i pazienti che sono qui e stanno male. Sto dicendo ai miei colleghi di non sottovalutare, però io sono contro la situazione che si è creata. Per me il Green pass è una porcheria del governo”.

Portuale no green pass, il Prefetto Valenti: “Aumento dei contagi legato ai cortei”

Nel frattempo il Prefetto Valenti, riporta Tgcom 24, ha affermato che l’aumento dei contagi sarebbe legato ai cortei delle ultime settimane: “È evidente che l’aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Dobbiamo pensare a interventi da mettere in campo proprio alla luce di quello che abbiamo visto. L’attesa di questi giorni era per tradurre questi dati in azioni. Ci riuniremo come comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica e cercheremo il massimo coordinamento”.