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La replica di Renzi a Calenda dopo la rottura sul progetto di partito unico: "Ho fatto di tutto per evitare di giungere a questo epilogo"

Carlo Calenda e Matteo Renzi

Italia Viva e Azione raccolgo i cocci della loro rottura sul progetto di partito unico del Terzo Polo: la voce di Carlo Calenda

Il risveglio del giorno dopo. Italia Viva e Azione raccolgo i cocci della loro rottura sul progetto di partito unico del Terzo Polo: i rispettivi leader Matteo Renzi e Carlo Calenda si tolgono finalmente i sassolini dalle scarpe. E di sassolini ne avevano accumulati entrambi parecchi, l’uno per l’altro. E viceversa.

La lista nera di Calenda

A iniziare il gioco della verità è stato Carlo Calenda che stamattina, prima di imporre ai suoi un «rigido silenzio stampa» sulla vicenda, ha risposto dettagliatamente a ciascuna delle accuse ricevute negli ultimi giorni. In un lungo post su Facebook, il leader di Azione ha dichiarato: «Ho rotto con il Pd quando ha tradito la parola alleandosi con Renzi e i 5s. Ho rotto con Letta quando ha trasformato l’agenda Draghi in quella Bonelli/Fratoianni/Di Maio. Non sono caduto nella fregatura di Renzi e Boschi sul finto partito unico».

La discussione velenosa tra Matteo Renzi e Carlo Calenda dopo il sogno svanito del partito unico: le accuse del leader di Italia Viva all’ex alleato

Presto arriva, nella sua e-news di oggi, la replica dettagliata del leader di Italia Viva che, come ogni scarica barile che si rispetti, riversa sull’ormai ex alleato le colpe della rottura:

«Ho fatto di tutto per evitare di giungere a questo epilogo. Ci ho creduto ma non ci sono riuscito, […] chi ha avuto responsabilità in questo fallimento chieda scusa. E io lo faccio, per la mia quota parte, con la consapevolezza che ho fatto di tutto fino all’ultimo per evitare il patatrac». Lo stesso Renzi che lanciò Calenda in politica come ministro dello Sviluppo nel maggio del 2016 ora lo accusa di irriconoscenza: «Se sono un mostro oggi, lo ero anche sei mesi fa, quando c’era bisogno del simbolo di Italia Viva per presentare le liste. Lo ero anche quando ho sostenuto Calenda come leader del Terzo Polo, come sindaco di Roma, come membro del Parlamento europeo. O addirittura quando l’ho nominato viceministro, ambasciatore, ministro» continua sarcasticamente il leader di Iv. Le sue parole oggi fanno da sigillo alla fine di un’alleanza tra due ex alleati e amici. Anche se amici forse avevano smesso di esserlo già molto tempo fa.

Qui sotto un altro tweet con il quale Renzi si è rivolto all’ex collega parlando dell’attuale delicata situazione del Terzo Polo.

Il motivo della rottura

A un certo punto il leader di Azione dichiara in serie tutte le dinamiche a cui lui non si sarebbe mai sottoposto nella sua carriera politica. E precisa: «gli ego o la litigiosità non c’entrano nulla. Tutti i politici hanno un ego. Per quello di Bonino consiglio di rileggersi Pannella». Calenda è rimasto fuori per volontà di coerenza. E per la sua coscienza di continuare a «fare politica in modo serio, onorevole e onesto».