“Rispondo a tutti, non ho niente da nascondere”. Non è stata una notte facile per Domenico Lucano, il sindaco di Riace arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e irregolarità nell’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti. Nella mattinata di giovedì, si è presentato davanti al tribunale di Locri, in provincia di Reggio Calabria, insieme al suo avvocato. Era lì per essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia di fronte al giudice, che potrebbe decidere per una sua eventuale scarcerazione. Il sindaco, attualmente sospeso dalle sue funzioni, si trova infatti agli arresti domiciliari. “Parlerò, certo che parlerò. Non ho nulla da non dire o da nascondere”, ha detto Lucano ai giornalisti prima di entrare in tribunale.
In tribunale anche la compagna di Mimmo Lucano
Poco prima, uscendo da casa sua, si legge su Repubblica.it, aveva detto: “è tutto assurdo, tutto questo è assurdo”. In tribunale è arrivata anche la sua compagna, Lemlem Teshfahun, per ordine del gip destinataria di un divieto di dimora nell’ambito della stessa operazione.
Manifestazione a Milano a sostegno del sindaco di Riace
Intanto continuano le manifestazioni di solidarietà in tutta Italia a sostegno del sindaco di Riace. Ce ne sono già state alcune a Bologna, ce ne sarà un’altra organizzata dall’associazione “Nessuno è illegale” a Milano, in zona San Babila, sabato 6 ottobre a partire dalle 17.30. Il sit in di protesta milanese chiederà a gran voce la scarcerazione di Lucano, contemporaneamente a un’altra grande manifestazione che si svolgerà lo stesso giorno a Riace.