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Perugia,104 per la nonna malata, andava in vacanza: arrestato

Perugia frode legge 104

A Foligno un trentenne è stato denunciato per truffa ai danni dello stato perchè andava in vacanza dopo aver preso permessi con la 104

Un trentenne impiegato in una ditta privata di Foligno, comune in provincia di Perugia, prendeva i permessi per accudire la nonna grazie alla legge 104, ma invece che occuparsi di lei andava in vacanza. La Guardia di Finanza di Foligno lo ha incastrato grazie alle foto da lui pubblicate su Facebook. Foto nelle quali viene immortalata la sua presenza a Bangkok a Capodanno e a Barcellona a Ferragosto. Il trentenne dovrà ora affrontare un’accusa di truffa aggravata ai danni dello stato, che comporta pene fino a 5 anni reclusione. Oltre che, molto probabilmente, anche il licenziamento per giusta causa.

Le Fiamme Gialle hanno accusato l’uomo, residente a Foligno, di avere in entrambi i casi agganciato le richieste di permesso a ferie o giorni di riposo settimanali per allungare le vacanze.

Indagini condotte dalla Procura di Spoleto

Le indagini hanno preso spunto dalle fotografie postate, per poi, sotto il controllo della Procura di Spoleto, incrociare le date di pubblicazione con i dati dell’INPS, quelli ottenuti dalle compagnie aeree, e quelli del datore di lavoro. Il quadro che è emerso avrebbe quindi inequivocabilmente evidenziato la condotta illecita del lavoratore, che dovrà ora rispondere del suo comportamento.

Un episodio che evidenzia l‘attenzione che la Guardia di Finanza dedica al tentativo di colpire chi effettua frodi nei comparti di assistenza e previdenza. Crimini che per loro natura vanno a sottrarre le già scarse risorse destinate all’assistenza dei disabili, e vanno quindi a minare le coesione sociale. Coesione già messa duramente alla prova dalla situazione economica e politica vissuta dal paese in questi ultimi 10 anni.

Ultimo precedente ad Arezzo

Solo a giugno un caso molto simile ad Arezzo, che aveva portato una donna di quaranta anni ad essere licenziata. Anche lei richiedeva infatti ai datori di lavoro permessi fondati sulla legge 104 per accudire la zia malata, per poi andare a fare gite fuori porta con il fidanzato. Insospettiti dalle continue richieste della donna, i proprietari dell’azienda presso la quale lavorava hanno assoldato un investigatore privato. Che grazie ad appostamenti, è riuscito a documentare la condotta illecita della lavoratrice, portandola così al licenziamento per giusta causa