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Napoli, professoressa 32enne morta in ospedale per influenza

Napoli, 32enne morta in ospedale per influenza

Sara Seminara, professoressa di spagnolo residente a Napoli, è morta all'ospedale Cardarelli per un'influenza: aperta un'inchiesta.

La vita di Sara Seminara è stata stroncata improvvisamente a causa di un’influenza. La notizia è stata diffusa da Il Mattino. La donna, 32 anni, si era sposata da pochi mesi. Insegnava spagnolo in due scuole medie di Napoli: l’istituto Carlo Poerio di corso Vittorio Emanuele e il Michelangelo Augusto di Bagnoli. I colleghi del Poerio hanno comunicato che, una settimana prima del decesso, Sara aveva abbandonato un collegio docenti prima del termine della riunione, affermando di sentirsi poco bene. Sospettava di aver contratto una banale forma di influenza, come tanti altri nel napoletano.

Sara Seminara si era sposata da poco

Professoressa morta: disposta l’autopsia

Qualche giorno dopo, le sue condizioni si sono aggravate rapidamente. Il marito ha chiamato un’ambulanza che l’ha portata all’ospedale Cardarelli. I tentativi dei medici del nosocomio partenopeo di salvarle la vita si sono rivelati inutili. Sara è morta dopo due giorni dal ricovero. La procura di Napoli ha disposto che venga eseguita l’autopsia sul corpo della giovane professoressa, al fine di accertare le cause del decesso. L’esame autoptico sarà effettuato al Policlinico Federico II, dove la salma è stata trasferita. Al momento è stata esclusa l’ipotesi della meningite.

Tutti i suoi studenti sono sotto shock per la tragica scomparsa dell’insegnante. Sara era amata dagli alunni per il suo sorriso e per la grande passione per la lingua e per la cultura spagnola che sapeva trasmettere durante le lezioni. “Era una persona solare, si era fatta benvolere dai suoi studenti”, ha raccontato alla stampa la dirigente del Poerio. La scuola ha rifiutato di rilasciare ulteriori dichiarazioni perché, come afferma una professoressa, “dinanzi a una tale tragedia ogni parola è fuori luogo”. “Le nostre lacrime non sono false“, assicura un alunno. “Sono la prova del nostro dolore”.