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"Cala il Pil, aumentano i gay": la prima pagina di Libero fa discutere

Prima pagina Libero, aumentano i gay

Il quotidiano Libero ha dedicato la prima pagina alla correlazione tra recessione economica e aumento degli omosessuali dichiarati.

Torna a far discutere la scelta del titolo in prima pagina su Libero. Questa volta il bersaglio sono gli omosessuali dichiarati, la cui crescita è posta in relazione con l’andamento dell’economia italiana. “C’è poco da stare allegri. Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay“, si legge sul quotidiano, corredato dal sottotitolo: “Tre imprenditori su quattro fuggono dalla ricevuta elettronica e l’economia soffre. Gli unici a non sentire crisi sono gli omosessuali: crescono in continuazione“. Solo pochi giorni prima, il giornale diretto da Pietro Senaldi aveva fatto discutere per il titolo dedicato al governo in cui “comandano i terroni“.

Libero, il Pil e gli omosessuali

Il confronto tra economia e orientamento sessuale dei cittadini italiani viene approfondito all’interno nel giornale in un articolo di Filippo Facci. “Non c’è un link apparente tra il Pil e la fatturazione elettronica e i gay e Lino Banfi”, esordisce il giornalista. “Eppure è una foto che i turisti del tempo si porterebbero a casa. Spiega l’Italia che cambia e quella che non cambia per niente“. Libero analizza una ricerca anglosassone condotta dall’Ons (Office for National Statistics). Lo studio evidenzia come tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni ci siano il doppio di omosessuali e bisessuali dichiarati rispetto ad altre fasce di età, come gli over 35, i cinquantenni o gli over 65. Altri studi condotti dall’Ipsos Mori hanno dimostrato come in Gran Bretagna stia crescendo il numero di ragazzi e ragazze che non si riconosce nell’idea della sessualità binaria. Il giornalista torna a interrogarsi sull’affermazione iniziale chiedendosi: “C’è un link tra il calo del Pil, l’elusione delle fatture elettroniche e l’aumento dei gay dichiarati? Non lo sappiamo, ma la fotografia è quella“.

I dati esistenti per l’Italia non vanno oltre le statistiche Istat del 2012, citate da Facci. Lo studio parla di circa un milione di persone in tutta la penisola appartenenti alla comunità Lgbt. “Oggi si è abbassata l’età del coming out e sono cambiati gli stili di vita”, continua il giornalista. “Stime ufficiose avvicinano gli orientamenti dei millenials allo storico e contestato rapporto Kinsey che negli anni Cinquanta stimava gli omosessuali intorno al 10%”.