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Viterbo, morte di Maria Sestina Arcuri: sospettato il fidanzato

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La polizia di Viterbo sospetta che Maria Sestina Arcuri non sia morta per un incidente domestico, ma per omicidio volontario.

Continuano le indagini sulla morte di Maria Sestina Arcuri, la 25enne deceduta per una caduta dalle scale il 3 febbraio a Roncigliano, in provincia di Viterbo. Secondo quanto riportato da Leggilo, gli inquirenti nutrono forti dubbi sull’ipotesi di un incidente domestico e sospettano del fidanzato della ragazza, Andrea Landolfi. Al momento del decesso, la coppia stava trascorrendo il weekend a casa della nonna di Andrea, in via Seragneli.

maria e il fidanzato

La caduta dalle scale

Sabato sera erano usciti per cenare in un pub, poi sono tornati a casa. “Stavamo salendo le scale dell’appartamento, per arrivare al secondo piano, e siamo caduti“, ha raccontato il fidanzato. Maria, però, non è morta sul colpo. Dopo la caduta, lamentava forti dolori alla testa, così Andrea l’ha messa a letto, dove “ha cominciato a vomitare. Perdeva sangue dalle orecchie, allora ho chiamato il 118″. L’ambulanza l’ha trasferita d’urgenza all’ospedale Belcolle di Viterbo, dove i medici hanno tentato di salvarle la vita con un intervento chirurgico volto a fermare l’emorragia. Ma per la 25enne non c’è stato niente da fare.

Le indagini

La procura di Viterbo ha aperto un’indagine sulla morte della giovane. Al momento, il fidanzato è l’unico sospettato e dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario. Secondo gli inquirenti, il ragazzo avrebbe spinto Maria giù dalle scale dopo un violento litigio. Sembra che Andrea fosse particolarmente geloso di lei e anche per questo la ragazza aveva confessato ai genitori di volerlo lasciare. Proprio la gelosia e il timore della fine del rapporto potrebbero essere il movente del delitto. Luca Cococcia, avvocato di Landolfi, ha descritto l’iscrizione del suo assistito nel registro degli indagati come “un atto dovuto” che i magistrati devono compiere per approfondire gli accertamenti sul caso.

Uno dei dubbi circa la versione dei fatti fornita dal ragazzo riguarda le ferite. I traumi riscontrati sulla testa di Maria non coincidono con il racconto di Andrea. Tra le prove a carico di Landolfi c’è anche la testimonianza del proprietario del pub dove hanno cenato. “Sì, hanno discusso ma in modo civile”, ha raccontato l’uomo. “Hanno bevuto qualcosa, lei era accigliata e anche lui ha avuto un atteggiamento diverso dal solito. Non ha, invece, potuto fornire alcuna informazione utile la nonna di Andrea. La donna era in casa al momento della caduta, ma stava dormendo e ha dichiarato di non aver sentito nulla. Gli inquirenti la considerano persona estranea ai fatti.