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Lampedusa, la Mare Ionio entra nel porto: nave sotto sequestro

Mare Ionio a Lampedusa

La Ong ha annunciato lo sbarco dei migranti a bordo e la Procura ha aperto un'indagine per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

La Mare Ionio, la nave della Ong Mediterranea che ha soccorso 49 migranti al largo delle coste libiche, è entrata nel porto di Lampedusa, secondo quanto si apprende dall’Ansa. L’imbarcazione è stata scortata dalla Guardia di finanza, che ha immediatamente provveduto a porre la nave sotto sequestro. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nel frattempo, i migranti a bordo si preparano allo sbarco. Fonti del Viminale fanno sapere che “la Gdf sta procedendo al sequestro della nave Mare Ionio. Nelle prossime ore potrebbero scattare gli interrogatori dell’equipaggio”.

Attraverso la propria pagina Twitter, il personale della Mediterranea ha fatto sapere che: “I 48 migranti ancora a bordo stanno per sbarcare a Lampedusa, sottratti alle onde e all’inferno libico auguriamo a loro una buona fortuna in Europa. Il loro sorriso è il nostro”.

Salvini chiede l’arresto dei responsabili

Il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto l’arresto dei responsabili della Ong, rei di aver ignorato la disposizione delle autorità che impediva loro l’ingresso nelle acque territoriali italiane. Il ministro ha paragonato l’operato del comandante della Mare Ionio a “chi forza un posto di blocco stradale di polizia. La nave ha ignorato le indicazioni dei libici e ha scelto di navigare verso l’Italia, disobbedendo alla richiesta di non entrare nelle acque italiane”. Secondo il ministro non c’era “nessun pericolo di affondamento né rischio di vita per persone a bordo, nessun mare in tempesta”.

Anche la Marina libica, attraverso le parole dell’ammiraglio Ayob Air Ghasem, ha condannato la condotta della nave della Ong che avrebbe agito scorrettamente nel soccorrere i naufraghi.

Le parole del sindaco di Lampedusa

“Questa nave ha disobbedito alla Guardia costiera libica e ha messo a rischio la vita di 49 persone attraversando il mare fino a Lampedusa”, ha concordato il vicepremier Luigi Di Maio. “Se le navi delle Ong non rispettano le regole, bisogna fermarle perché mettono anche a rischio la vita dei migranti. Questa Ong, ancora una volta, non ha rispettato le regole. La novità è che batte bandiera italiana e questo può essere un modo per far rispettare meglio le regole. Non sarà un nuovo caso Diciotti“.

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, ha sottolineato che “la nave Mare Ionio è italiana e il nostro porto è aperto e pronto ad accoglierla. I migranti salvati vanno fatti sbarcare, curati e rifocillati”. “Possono essere curati, vestiti, nutriti”, ha replicato Salvini tramite i microfoni di SkyTg24. “Gli possiamo dare ogni genere di conforto, ma in Italia con il mio permesso non mettono piede. Questa non è stata un’operazione di salvataggio. Questo è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

“La nave dei centri sociali”

Il leader leghista ha poi definito la Mare Ionio la “nave dei centri sociali, perché a nome della nave sta parlando Luca Casarini. Vedete i precedenti penali del signore, che era noto per essere il leader dei centri sociali del nord-est”. Insieme a lui, a bordo, ci sarebbero “altri esponenti di sinistra e ultrasinistra, che stanno a mio parere commettendo un reato”.

Lo sbarco dei naufraghi

I migranti a bordo della Mare Ionio sono sbarcati a Lampedusa. Il primo, fa sapere l’Ansa, è un minore avvolto in una sciarpa bianca. Al momento dello sbarco dalla nave si è alzato un grido liberatorio: “Liberté, liberté!. Nelle stesse ore, il ministro Salvini, ai microfoni di Radio radio, ha commentato: “Ho informazioni, faccio il ministro. È certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi che rischiavano di affogare ma sia inserita in un traffico di esseri umani, organizzato, concordato e programmato”.