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Morte Valentina Salamone, pentito accusa l'amante della 19enne

Valentina Salamone

Prosegue davanti alla Corte d’Assise di Catania il processo per la morte di Valentina Salamone. L'unico indagato è Nicola Mancuso.

Possibile svolta per il caso di Valentina Salamone, la 19enne anni trovata morta, impiccata a una trave, il 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano (Catania) dove aveva trascorso la notte assieme a degli amici. Nel corso del processo ha deposto il pentito Aldo Navarria, che si direbbe convinto della colpevolezza dell’unico indagato, Nicola Mancuso.

Gli indizi dell’omicidio

Inizialmente la vicenda ha rischiato di essere archiviata, proprio perché si riteneva che la giovane si fosse suicidata. I carabinieri del Ris, però, confermarono il fatto che difficilmente Valentina Salamone potesse aver raggiunto facilmente da sola il punto dove era stata agganciata la corda. Inoltre sulle scarpe della 19enne è stato trovato il sangue di Nicola Mancuso, con cui la ragazza aveva intrattenuto una relazione anche se era sposato e con figli.

Mancuso è attualmente l’unico indagato, anche se dopo l’arresto avvenuto il 4 marzo 2018 il Tribunale del riesame ha disposto, sette mesi dopo, la scarcerazione. L’uomo si trova comunque in prigione a causa di una condanna definitiva a 14 anni per traffico di droga. Ed è dal carcere che giunge l’ultimo sospetto nei confronti di Mancuso.

La mezza confessione

L’uomo infatti nel 2015 si trovava detenuto a Siracusa assieme ad Aldo Navarria, un boss ergastolano pentito. Come riferisce lasicilia.it, durante l’ora d’aria Navarria avrebbe chiesto a Mancuso notizie sull’inchiesta e lui avrebbe risposto, in base alla testimonianza del pentito: “E che dovevo fare…meglio la sua che la mia famiglia”.

Navarria avrebbe quindi spiegato davanti alla Corte d’Assise di Catania, davanti alla quale si sta svolgendo il processo per la morte di Valentina Salamone, che in questa maniera Nicola Mancuso gli avrebbe lasciato intendere di essere stato lui a compiere l’omicidio. L’indagato si è sempre proclamato innocente.