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La Costituzione spiegata dai balconi del friulano

Striscioni costituzione

Per la Festa della Repubblica i balconi del friulano raccontano la Costituzione: una grande lezione di educazione civica.

Se è vero che questo determinato periodo politico ci ha insegnato l’abitudine e il valore della contestazione degli striscioni appesi dai balconi, allora è vero anche che di inventiva e di creatività nell’addobbare il panorama urbano di lenzuoli didascalici, in Italia, ne abbiamo da vendere. Non si tratta dei soliti slogan calcistici e nemmeno dei soliti cartelloni che qualche operatore della sicurezza ha già rimosso in passato. Questa storia nasce da un proposito nobile, quello di Camila giovane studentessa udinese “Volevo fare qualcosa per cambiare questa Italia che mi spaventa”. La giovane non si è fatta attendere. È il 2 giugno e per la Festa della Repubblica un gruppo di liceali friulani ha deciso di esporre i passaggi fondamentali della nostra Costituzione. Dalla libertà di espressione fino all’articolo 9, l’articolo 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”. Una singolare lezione di educazione, impartita abilmente da un gruppo di adolescenti.

“Ho messo la Costituzione sul nostro balcone”

“L’idea”- racconta Camila -“è nata per caso, qualche giorno fa. Mi sono chiesta come rispondere al clima di odio e di astio in cui viviamo”. La giovane ha preso sicuramente spunto dai casi di Salerno, Brembate e Milano, lì dove le forze dell’ordine sono intervenute a salvaguardia del ministro dell’interno. La differenza? Veicolare un messaggio con lo stesso mezzo ma con un contenuto appropriato, riflessivo, prezioso e senza intento politico. Un messaggio per “questa Italia che mi inquieta e mi offende“- ha ribadito Camila che ha poi precisato -“Il governo e i suoi rappresentanti non c’entrano nulla con la nostra iniziativa, la Costituzione infatti non ha colore, anzi è il simbolo del compromesso raggiunto per il bene del Paese. Molti hanno paura di dire la loro, di mostrarsi interessati a quanto succede, di alzare la testa ma soprattutto di pensare”. Così grazie a questa iniziativa il messaggio ha corso lungo le vie digitali, nelle piazze dei social: colorando l’intera zona del friulano, come in un flashmob.