Giorgia Giuliano Non c’è due senza tre -troppo spesso è amara la verità che si cela dietro alcuni detti: dopo un incidente a metà maggio nel Trevigiano che ha causato due vittime e un successivo (senza vittime) avvenuto poche ore dopo a Cessna Centurion che ha visto precipitare un velivolo nel fiume Adige, è toccato a Enos Gaiga che ha purtroppo perso la vita martedì 4 giugno 2019 nel Veneziano dopo che il suo deltaplano si è schiantato nel giardino di un’abitazione qualche istante dopo il decollo.
Un pilota professionista
L’uomo era originario di Fontanafredda (Pordenone), aveva 54 anni e a detta dell’Aviosuperficie del Parco del Livenza era un pilota esperto e -innanzitutto- competente. Vantava un trascorso notevole nel volo ultraleggero e nella vela: Enos aveva addirittura progettato una barca capace di decollare e planare sia su acqua sia sulla terra ferma, dando l’opportunità anche ai disabili di poter vivere l’entusiasmante esperienza del volo.
Si indaga sulle cause che hanno fatto precipitare il volo libero in una tragedia senza mezze misure. L’uomo è morto sul colpo ed è stato vano ogni tentativo di soccorso: sul posto infatti si sono immediatamente precipitati carabinieri, vigili del fuoco e sanitari del Suem. Probabilmente il pilota ha avuto un malore che lo ha portato a perdere il controllo del suo deltaplano subito dopo la fase di decollo. Non si esclude tuttavia l’ipotesi di un problema meno umano ma tecnico: un guasto al velivolo che si è rivelato fatale.
