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Monte Bianco, tensione sul confine italiano per un'ordinanza francese

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Cresce la tensione sul Monte Bianco dopo un'ordinanza di due comuni francesi che mirava a legiferare sul versante della cima appartenente all'Italia.

In questi giorni il Monte Bianco è teatro di uno scontro diplomatico tra Italia e Francia che ha portato all’apertura di un fascicolo da parte della procura di Aosta. Lo scorso mercoledì 24 luglio l’Istituto geografico militare ha infatti scritto al ministero degli Esteri sulla base di una segnalazione della Guarda di Finanza di Entrèves, che denunciava l’irregolarità di un’ordinanza emessa il 26 giugno dai comuni francesi di Chamonix e Saint-Gervais. Nell’ordinanza, i due comuni vietavano l’atterraggio di parapendii su un’area del Monte Bianco appartenente allo Stato italiano.

Tensione sul Monte Bianco

L’ordinanza emessa dai due comuni francesi di Chamonix e Saint-Gervais in seguito ad un incidente mortale in parapendio puntava a legiferare su un perimetro di 600 metri attorno alla cima del Monte Bianco. Un’area storicamente contesa tra Francia e Italia per la quale da molti anni si sta cercando di trovare una soluzione. L’ultimo tentativo risale al 2017, quando le delegazioni ministeriali italiane e francesi si incontrarono a Torino stabilendo che nessuno dei due Stati avrebbe intrapreso azioni unilaterali nelle zone di confine.

Secondo l’Italia il confine tra i due Stati passa sullo spartiacque, tagliando esattamente a metà la vetta del Monte Bianco. Per la Francia invece, il confine sarebbe da posizionare sul cosiddetto Monte Bianco di Courmayeur, uno sperone di roccia situato poco prima delle vetta principale. Stando alla versione transalpina quindi, l’intera cima della montagna ricadrebbe all’interno del territorio francese.

Le parole del sindaco di Courmayeur

A commentare lo sconfinamento francese sul suolo italiano è il sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi. Il primo cittadino ha parlato in particolare delle ordinanze emesse, affermando: “Non hanno la giurisdizione per avere validità sul territorio italiano. Giuridicamente ognuno può emetterle solo per quanto concerne la propria competenza territoriale, non può ovviamente andare a fare ordinanze su territorio estero. Dai due Comuni non ci è arrivata alcuna segnalazione ufficiale, ci è giunta una nota dalla guardia di finanza di Entrèves”.

Nel frattempo, la procura di Aosta ha aperto un fascicolo per atti che non costituiscono reato, attendendo ulteriori sviluppi del caso. Il sindaco Stefano Miserocchi ha invece inoltrato alla Regione Valle D’Aosta tutta la documentazione in merito, in attesa di fissare un incontro per discutere del problema.