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Sciopero aerei 26 luglio, possibili disagi: Alitalia cancella 113 voli

sciopero aerei 26 luglio

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti proclamano uno sciopero del trasporto aereo denunciando "l’assenza di risposte strategiche" da parte del governo.

La giornata di venerdì 26 luglio 2019 si preannuncia nera per il trasporto aereo, quando incroceranno le braccia per 4 ore (dalle ore 10 alle ore 14) tutti i lavoratori del settore, ad esclusione dei controllori di volo di Enav. Lo sciopero è stato indetto dalle sigle Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Anpac, Anpav e Anp avevano proclamato una giornata di agitazione anche per piloti e gli assistenti di volo Fnta, ma il Garante degli scioperi lo ha rinviato al 6 settembre 2019.

Disagi per i passeggeri Ryanair e Alitalia

Potrebbero essere quindi molti i disagi per i passeggeri che si accingono a partire. Ryanair ha assicurato la partenza dei voli ma avverte che nella fascia oraria interessata dallo sciopero potrebbero esserci dei ritardi e per questo invita “i clienti che volano da e per l’Italia sono invitati ad arrivare in aeroporto almeno 3 ore prima dell’orario di partenza previsto per il loro volo, in quanto potrebbero crearsi code in particolare ai controlli di sicurezza”.

Alitalia invece ha comunicato che saranno 113 i voli nazionali e internazionali cancellati, la cui lista è stata pubblicata dalla compagnia sul proprio sito.

I motivi dello sciopero

Alla base della protesta indetta dai sindacati il “sostegno alla piattaforma unitaria di proposte ‘Rimettiamo in movimento il Paese’ indirizzata al Governo”.

“Per la prima volta nella storia più recente – spiega in una nota il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio – il Governo che si contraddistingue per l’assenza di risposte strategiche, non ha mai convocato le organizzazioni sindacali e lo ha fatto solo per sporadici incontri per la gestione delle singole crisi. A seguito di questo bisogno di scelte – chiede il dirigente nazionale della Filt Cgil – si deve aprire un confronto punto per punto su infrastrutture, politica dei trasporti e regole ed arrivare alla sottoscrizione di un Patto per i Trasporti che parta dall’aggiornamento del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e che tenga conto delle esigenze di mobilità di persone e merci”.

“L’Italia, dal punto di vista infrastrutturale, – prosegue il segretario generale della Fit Cisl Salvatore Pellecchia – rischia di diventare la cenerentola d’Europa se non si sbloccano le opere che la fanno viaggiare fra sud e nord a due velocità. Il sistema di regolazione dei trasporti sta penalizzando sia le lavoratrici che i lavoratori del settore”. “Basta osservare cos’è accaduto nel trasporto aereo, – osserva – dove al crescere del traffico una serie di aziende, anziché svilupparsi, sono entrate in crisi che durano tuttora”.