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Un nubifragio colpisce il campeggio no Tav, ma la marcia è partita

campeggio no tav

Dopo la pioggia caduta sul territorio di Venaus, una piccola frana ha infangato il campeggio no Tav. Il corteo, però, è partito.

Verso mezzogiorno di sabato 27 luglio un violento nubifragio si è scatenato sul campeggio del Festival Alta Felicità. Inoltre, nella zona era in corso la manifestazione dei no Tav, che a gran voce annunciano: “Quattro gocce non ci spaventeranno”. Purtroppo, però, dopo una tregua il maltempo torna a colpire il territorio di Venaus, dove il corteo dei no Tav si preparava per la marcia dalla Val Cenischia. Il temporale di mezzogiorno aveva infangato i sentieri e le strade piemontesi provocando anche una piccola frana nei pressi del campeggio dei no Tav.

Nubifragio sul campeggio no Tav

Si sta svolgendo i queste ore la marcia dei no Tav, ritardata alle 13.30 a causa di un nubifragio che ha devastato il campeggio. Infatti, verso mezzogiorno il temporale ha infangato la spianata sulla quale si trovavano le tende. Sarebbero almeno 2 mila le persone presenti nel campeggio al momento del nubifragio: tutti, però, sono scappati dai tendoni scoperchiati dal temporale. Infine, il corteo è partito in direzione del cantiere di Chiomonte: la marcia attraverserà la città di Giaglione. Il sindaco, infine, ha emesso un’ordinanza riguardo una strada comunale che collega la frazione di San Giovanni a Chiomonte. In caso di maltempo, infatti, quella strada costituirebbe un “forte pericolo. Il Comune non risponde di danni a cose e persone”.

Una frana sul campeggio

Oltre al violento acquazzone che ha infangato strade e sentieri, anche una piccola frana ha reso difficile la situazione nel campeggio no Tav. Una parte del costone della Val Cenischia, infatti, si è staccato dalla sua sede ed è ceduto sulla spianata. Tuttavia, non è stata toccata la tendopoli. Uno dei leader storici del movimento no Tav, Alberto Perino auspica che “sia una manifestazione bagnata ma partecipata, fatta con la testa e non con la pancia”. Inoltre, chiarisce che “chi oggi tira una pietra, una castagna o qualunque c*****a sappia che lo fa solo per fare un regalo a Salvini, non certo per il movimento, non certo per il No Tav”.