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Ocean Viking ultime notizie: migranti a Malta, distribuiti in 6 Paesi

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Dopo due settimane, svolta nell'Odissea della Ocean Viking: sbarco a Malta e ridistribuzione in sei Paesi.

Svolta nella vicenda della Ocean Viking, la nave della Ong Msf che da 14 giorni è bloccata nel Mediterraneo. Poco dopo mezzogiorno, il premier maltese Joseph Muscat ha annunciato che i migranti a bordo dell’imbarcazione arriveranno a Malta, dove saranno fatti sbarcare. I naufraghi saranno in seguito distribuiti in sei Paesi.

Ocean Viking, ultime notizie

Il premier di Malta ha annunciato il prossimo sbarco dei migranti a bordo della Ocean Viking tramite la propria pagina Twitter. Le autorità maltesi hanno raggiunto un accordo con la Commissione europea. “Nessuno dei migranti resterà a Malta”, ha precisato. I naufraghi verranno distribuiti tra Germania, Irlanda, Francia, Lussemburgo, Romania e Portogallo.

Ocean Viking, urgente sbarcare

In mattinata, i portavoce della Ong avevano lanciato l’allarme: “Rimangono solo 5 giorni di razioni alimentari standard a bordo della Ocean Viking. Ancora nessun posto sicuro è stato assegnato. Siamo preoccupati per il rapido peggioramento dello stato di salute mentale dei migranti”, arriva l’allarme di preoccupazione lanciato dal Garante dei detenuti della Ong Msf, che si rivolge anche ai colleghi di Norvegia e Malta: “Serve un lavoro comune”.

Come per la precedente nave Open Arms, siamo punto a capo. Resta sempre il problema degli sbarchi, con i vari Stati dell’Ue – Francia, Malta e Italia, che si rimandano fra loro la responsabilità su dove far attraccare l’ultima nave. L’Eliseo apre le proprie porte ai migranti, disponibile ad “accoglierne un numero importante”, ma si rifiuta di far attraccare la nave in suolo francese: “Non possiamo rimettere in causa il principio dell’accoglienza nel porto sicuro più vicino perché è giuridico”, mentre il Portogallo è disponibile ad accogliere fino a 35 migranti. Non tarda ad arrivare neanche l’allarme del medico di bordo, che si esprime preoccupato: “Ci sono persone le cui condizioni di salute potrebbero presto diventare critiche, fino al punto di dover richiedere un’evacuazione”.

Lampedusa e gli sbarchi

Sempre ritornando alla Open Arms – sottoposta ora a fermo amministrativo dalla guardia costiera per gravi anomalie sulla sicurezza della navigazione, resta aperto il dibattito della redistribuzione dei migranti. Il Viminale informa che “dei 163 sbarcati in più tranches dalla Open Arms, esclusi i minori non accompagnati e le famiglie con bambini piccoli, 110 potrebbero essere ricollocati nei Paesi Ue che hanno dato la propria disponibilità alla Commissione europea: 40 la Francia, 40 la Germania, 10 il Portogallo, dai 3 ai 5 il Lussemburgo“, con la Spagna – paese bandiera della Open Arms, disponibile ad accogliere “solo 15 migranti”.

Nel frattempo a Lampedusa interviene il sindaco, Totò Martello, costretto tutto i giorni a far fronte concretamente alla gestione sbarchi: “Accogliere chi è a bordo della Ocean Viking a Lampedusa sarebbe difficile perché il centro di accoglienza è saturo, ma a Lampedusa gestiamo questa situazione come marinai, come pescatori. Se c’è da salvare qualcuno, può attraccare. Se c’è un problema di responsabilità penale, lo giudicheremo sul campo”. Il sindaco, che ha anche ricevuto minacce per le sue posizioni sull’immigrazione, ha inoltre affermato che lo Stato dovrebbe premiare l’impegno degli abitanti dell’isola, “prima che qualcuno qui si arrabbi un po’ troppo”.