> > Valfurva, atterraggio d'emergenza per elicottero Esercito: 3 feriti

Valfurva, atterraggio d'emergenza per elicottero Esercito: 3 feriti

Valfurva

Tre feriti e danni alle case della zona: è il bilancio dell'atterraggio d'emergenza realizzato dall'elicottero dell'Esercito a Santa Caterina Valfurva

L’elicottero dell’Esercito era giunto da Viterbo per portare carburante e un grosso gruppo elettrogeno. Si trattava di un rifornimento necessario per far fronte alle esigenze sorte dopo i danni provocati dalla frana del Ruinon, fortemente denunciati dal vicesindaco. L’elicottero militare a doppia elica è stato costretto a un atterraggio d’emergenza a Santa Caterina Valfurva.

Valfurva, atterraggio d’emergenza

Il pilota dell’elicottero dell’Esercito ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza in una zona eccessivamente vicina ad abitazioni e persone. Tre di loro, infatti, sono rimaste ferite, informa Il Giorno. Il velivolo stava portando dei rifornimenti in alta montagna quando, all’improvviso, una delle quattro funi che sostenevano il grosso generatore di corrente sotto l’elicottero ha subito alcuni danneggiamenti. Questa, infatti, sembrava si stesse sfilando.

Per questo motivo, il pilota ha deciso di realizzare la manovra d’emergenza, riuscendo ad atterrare nel primo spazio libero disponibile. Tuttavia, il luogo non era molto distante da case, parchi giochi e impianti di risalita. Il forte spostamento d’aria avrebbe causato 3 feriti. Questo il primo bilancio reso noto da Il Giorno. Ferito un bambino di 10 anni, un ragazzo di 18 e un signore di 65 anni.

Frana del Ruinon, il vicesindaco

“Il vertice in prefettura, dal nostro punto di vista, è andato male. La richiesta è minima: che sia risolto un problema”. Comincia così la protesta del vicesindaco di Valfurva, Luca Bellotti. La frana del Ruinon negli ultimi mesi è tornata a provocare diversi danni alla zona dell’alta Valle. Al termine del vertice in prefettura, tenuto nel pomeriggio di mercoledì 21 agosto 2019, il vicesindaco Bellotti ha denunciato la solitudine a cui le istituzioni hanno condannato gli abitanti di Valfurva. I cittadini vivono nella paura costante di un crollo, ha spiegato.

“Non si può abbandonare una località in questo modo. Abbiamo mandato a Roma anche la richiesta dello stato di calamità. Se non verrà fatto niente, su quel tavolo, a palazzo Muzio, arriveranno le chiavi degli alberghi e delle case della gente di Valfurva. Non abbiamo visto nessuno qui in paese, fatta eccezione per l’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Siamo stanchi“. E ancora: “Il nostro è un Comune della Lombardia, è inaccettabile che in una Regione come la nostra ci sia un tale disinteresse. Valfurva è una località rinomata e frequentata e se non verrà fatto nulla a risentirne saranno tutti i paesi dell’alta Valtellina”. Così ha detto Luca Bellotti all’indomani del vertice in prefettura.