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Trans bloccate a Sharm El Sheik: "Non hanno subito violenze fisiche"

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Sbarcate in Italia le due trans bloccate a Sharm El Sheik: "Non hanno subito violenze fisiche", ha raccontato la sorella di una.

Sono finalmente tornate in Italia Cosimo Loredana Coralli e Michele Mikaela Sannicandro, le due transessuali che sono state respinte all’aeroporto egiziano di Sharm El Sheik. Il problema è stato quello del riconoscimento: le forze dell’ordine locali hanno impedito loro l’ingresso nella famosa località turistica poiché i documenti sarebbero stati ritenuti non validi. L’ipotesi più probabile rimane comunque quella della discriminazione.

Per fortuna, però, Mikaela e Loredana sono tornate in Italia, più precisamente a Bologna. Ad annunciare la notizia è la sorella di Mikaela, Ivana Sannicandro: “Ho parlato con mia sorella, non hanno subito violenze fisiche, ma mi ha detto che la polizia egiziana non ha permesso di ricevere il cibo che aveva inviato loro il tour operator. Ma per adesso l’importante è che siano tornate a casa”, ha sottolineato la donna.

Ad aiutare la coppia pugliese in territorio egiziano è stata la Farnesina, la quale ha ricoperto un ruolo fondamentale. Il Ministero degli Esteri ha, infatti, prestato aiuto alle due trans tramite l’Ambasciata Italiana al Cairo fornendo sostegno e qualsiasi tipo di aiuto.

Il precedente

Le autorità egiziane sono state accusate anche da altri turisti di maltrattamenti ed omofobia. È il caso di Federica Mauriello, transgender originaria di Napoli. Quest’ultima, infatti, nella giornata di venerdì 16 agosto 2019, denunciò le forze dell’ordine egiziane per aver subito forti maltrattamenti a causa del suo orientamento sessuale. “A Sharm El Sheik ho ricevuto “sputi, offese e anche a calci da parte della polizia perché in Egitto le persone transessuali non sono gradite”, ha scritto la partenopea sulla propria pagina Facebook.