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Papa Francesco difende il meticciato: "Dà vita ai popoli"

pedofilia

Papa Francesco incontra i gesuiti durante il viaggio in Mozambico: "Costruire muri significa condannarsi a morte".

Papa Francesco si schiera contro la xenofobia e i muri, invitando a difendere il meticciato in quanto processo in grado di dare vita ai popoli. “Mescolare fa crescere, dà nuova vita, come abbiamo sperimentato noi in America Latina. La xenofobia distrugge l’unità anche tra il popolo di Dio”, ha commentato il pontefice.

Papa Francesco difende il meticciato

Le dichiarazioni del pontefice risalgono al 5 settembre, nel corso di un colloquio tra il Santo Padre e un gruppo di 24 gesuiti, in occasione del suo viaggio in Mozambico. Commentando il fenomeno della xenofobia dilagante, papa Francesco ha attribuito la paura dello straniero e del povero a “una mentalità populista che non lascia sovranità ai popoli. La xenofobia distrugge l’unità di un popolo, anche quello di Dio”. L’appartenenza a un popolo, continua, non è determinata dal colore della pelle: “Il popolo siamo tutti noi, quelli che sono nati in un medesimo Paese. Non importa che abbiano radici in un altro luogo o siano di etnia differente”. La tendenza oggi è a “considerare un Paese come se fosse una sala operatoria, dove tutto è sterilizzato. La mia razza, la mia famiglia, la mia cultura… come se ci fosse la paura di sporcarla, macchiarla, infettarla. Si vuole bloccare quel processo così importante che dà vita ai popoli e che è il meticciato“, ha concluso papa Francesco.

Il successo del meticciato è testimoniato proprio da quel continente da cui il pontefice proviene, l’America Latina. “Da noi c’è tutto: lo spagnolo e l’indio, il missionario e il conquistatore, la stirpe spagnola e il meticciato”, spiega il Santo Padre. “Costruire muri significa condannarsi a morte. Non possiamo vivere asfissiati da una cultura da sala operatoria, asettica e non microbica”.