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Strage Pioltello: indagati sapevano dei rischi

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Gli indagati per la tragedia sono Umberto Lebruto e 10 tra manager e dirigenti di Ferroviaria Italiana: il bilancio fu di due morti e 102 feriti.

Fu il 25 Gennaio 2018, il giorno della tragedia che scosse la Lombardia e l’Italia intera. Alle 6,56 di un giovedì qualsiasi, un treno della linea Cremona-Milano uscì dai binari dopo la stazione di Pioltello, per la rottura di un giunto.

Il direttore Umberto Lebruto e i dieci tra manager e dirigenti della rete Ferroviaria Italiana, sono le persone indagate, insieme alla società, per l’incidente sui binari di Pioltello. Due morti e 102 feriti: questo il bilancio. In base agli ultimi sviluppi delle indagini, tutti loro sapevano dei rischi che correvano i passeggeri transitando su una linea ferroviaria senza controlli.

Lo stesso Lebruto, infatti, all’interno di una chat aziendale precedente al sinistro aveva chiesto ai tecnici di “accelerare l’installazione” di un particolare sensore che segnala i guasti nei giunti dei binari, perché “se dovesse accadere qualcosa di brutto non ce la caveremo facilmente”.

Strage Pioltello: indagati sapevano

Le preoccupazioni dei dirigenti nascevano dalla consapevolezza dell’assenza dei sensori “Marini”. Inoltre, anche i mancati controlli con gli ultrasuoni di eventuali falle o cedimenti sui binari destavano non pochi timori. Negli atti dell’inchiesta si legge che “dal 22 luglio 2014 fino alla data dell’incidente non sono stati fatti esami ultrasuoni” controlli che sarebbero dovuti avvenire “ogni sei mesi” su una linea ad alta velocità, dove transitano 500 treni al giorno. Una normativa ultrasuoni che forse “non è più adeguata” come sostiene Marco Gallini, dirigente di Rfi delegato alla diagnostica.

Le indagini hanno anche portato alla luce un altro fatto molto importante. Un operaio ad Agosto 2017, infatti, aveva segnalato per la prima volta che il giunto al chilometro 13+400 si muoveva in maniera anomala. Per questo, secondo la Polfer, se le verifiche fossero state fatte per tempo, il disastro “con moltissime probabilità non si sarebbe verificato”. Lebruto e i dieci di Rfi sono indagati per disastro ferroviario colposo, omicidio plurimo e lesioni colpose.