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Omicidio Desirée Mariottini, imputato chiede scusa alla famiglia

omicidio Desirée

Durante la prima udienza del processo per l'omicidio di Desirée, l'imputato Yussef Salia chiede scusa e perdono alla famiglia della vittima.

Inizia oggi la prima udienza del processo per l’omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne uccisa a Roma il 19 ottobre del 2018. Sul tavolo degli imputati quattro persone: Yussef Salia, Alinno Chima, Mamadou Gara e Brian Minthe. Sono tutti accusati di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori. Uno di loro, Yussef Salia, ha dichiarato la sua estraneità alla vicenda ma si è comunque scusato con la famiglia della giovane.

Omicidio Desirée, Salia ritira la denuncia

“Non sono responsabile della morte di questa ragazza, ma chiedo perdono e scusa a sua madre e alla sua famiglia e rispetto il loro dolore”. Queste le parole di Salia davanti ai giudici della terza corte d’Assise di Roma. L’imputato ha aggiunto che intende ritirare la denuncia presentata contro la famiglia della vittima. Durante l’udienza preliminare l’avvocato di Yussef Salia aveva infatti depositato una denuncia nei confronti dei genitori di Desirée per abbandono di minore e omessa vigilanza.

Alla prima udienza per l’omicidio di Desirée Mariottini, che si è tenuta il 4 dicembre nell’aula Bunker, ha partecipato anche la mamma dell’adolescente. Secondo quanto sostenuto dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pubblico ministero Stefano Pizza, i quattro uomini avrebbero somministrato alla giovane un mix di droghe per poi poterne abusare a turno, provocandone infine la morte.

Il legale di Mamadou Gara ha chiesto invece l’annullamento dell’incidente probatorio dello scorso 8 ottobre in quanto il suo assistito non avrebbe avuto a disposizione un interprete. La decisione toccherà ora al magistrato nell’udienza che si terrà il prossimo 15 gennaio.