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Bimba morta a Sondrio, insulti alla madre: Carabinieri presenti negano

Bimba morta Sondrio

La madre di una bimba morta a Sondrio sarebbe stata insultata per le sue grida disperate: ospedale e Carabinieri negano situazioni anomale.

Erano grida di dolore e disperazione quelle di una madre che ha appreso che la sua bimba di appena 5 mesi era morta al Pronto Soccorso di Sondrio. I pazienti che erano in fila ad aspettare le cure necessarie si sono però sentiti disturbati tanto da apostrofarla con frasi razziste.

Ospedale e Carabinieri negano insulti

La direzione sanitaria dell’ospedale ha però dichiarato di non aver sentito insulti e pertanto di non poter né confermare né smentire le affermazioni fatte nei confronti della madre. Per questo, dopo aver parlato con il personale in servizio che non ha notato alcuna situazione anomala, avrebbe valutato un esposto in Procura al fine di tutelare l’immagine della struttura.

Una posizione più certa sembra invece quella dei Carabinieri presenti. Secondo loro non ci sarebbe stato alcun commento o insulto razzista perché in quella zona del Pronto Soccorso vi erano solo lei, il marito, il personale medico e una parente. A loro detta nessuno avrebbe quindi gridato frasi razziste verso la donna, e al comando per ora non è stata nemmeno presentata alcuna denuncia per episodi di razzismo.

Una testimonianza

“Si sono iniziate a sentire delle urla nella zona delle sale visita. Il timbro di voce era quello di una donna”, ha raccontato a Open una delle persone presenti al momento dell’accaduto. Il testimone ha ammesso che “non si vedeva molto, si sentivano solo le urla. Da quel momento sono iniziati i commenti molto pesanti a sfondo razzista” da parte di “quasi l’intera sala, in cui si trovavano circa 15 persone tra pazienti e accompagnatori”. Diverse le ipotesi avanzate dai commentatori: forse “riti satanici” o “le sue (della madre, ndr) tradizioni”, o più semplicemente “è pazza”. “Tanto ne sfornano uno all’anno, non è una tragedia“, avrebbe aggiunto uno dei presenti.

Bimba morta a Sondrio

La tragedia è avvenuta nella mattinata di sabato 14 dicembre 2019 e ha provocato scompiglio nel nosocomio. A lasciare perplessi sono i commenti delle persone presenti alla vista di una madre che ha vissuto il dramma della perdita della figlia. Ancora non sono chiare le cause del decesso della piccola, ma si potrebbe trattare di morte in culla. La ragazza, una giovane di 22 anni, si sarebbe accorta che faceva fatica a respirare e quindi è scesa in strada per chiedere aiuto insieme al padre.

Una volta arrivata in ospedale, i medici hanno tentato in tutti i modi di rianimarla salvo poi accorgersi che non ci sarebbe stato più nulla da fare. La Procura, subito informata dell’accaduto, ha disposto l’effettuazione dell’autopsia sul suo corpo.

La reazione della madre di fronte alla notizia è stata struggente e manifestata con urla. Queste devono però aver disturbato i presenti all’ospedale, che avrebbero iniziato a rivolgerle parole a sfondo razzista definendola “scimmia” e scambiando le sue grida di dolore per “un rito tribale o satanico”. Avrebbero poi insinuato che, essendo la donna africana, non sarebbe stata così grave la perdita di un figlio perché “tanto ne sfornano uno all’anno”. A raccontare l’episodio è stata una testimone nella piazza della città che ha ospitato una mobilitazione delle sardine.