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Coronavirus, maturità con insegnanti interni o rinvio? Tutte le ipotesi

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Esame di maturità a rischio causa coronavirus. Arrivano nuove ipotesi: rinvio a settembre o scelta di una commissione interna.

Mentre continua l’emergenza coronavirus, si pensa alle diverse ipotesi per gli esami di maturità: qualcuno parla di una commissione totalmente interna, altri di un rinvio a settembre. In extremis servirà un intervento normativo per rimodulare l’accesso agli esami.

Coronavirus, maturità “in casa”

Il coronavirus ha cambiato le carte in tavola anche a livello pedagogico. Chiuse le scuole, ferme le lezioni, via alla didattica a distanza. E gli esami di maturità?

La didattica a distanza non può sostituire un esame previsto a livello nazionale ed articolato attraverso prove ministeriali, quindi si pensa alle diverse soluzioni. Qualora la situazione non migliorasse bisogna pensare a delle ipotetiche vie d’uscita, una di queste è una commissione d’esame di soli membri interni.

Un’idea arriva dall’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio, dal presidente Mario Rusconi: “Con i dirigenti scolastici stiamo valutando l’idea di chiedere solo commissioni interne. Avremmo così commissari che conoscono bene i loro studenti e i programmi effettivamente svolti, anche in queste settimane di didattica a distanza. Allo stesso tempo potremmo anche evitare tanti spostamenti, di tutti i commissari esterni che devono andare da una scuola all’altra”.

L’ipotesi rinvio a settembre

La seconda opzione arriva dai dirigenti scolastici del Piemonte che hanno optato per un rinvio a settembre. Tutti gli esami di Stato di I e II grado nel mese di settembre.

Come si accede all’esame

Canonicamente per accedere all’esame di Stato bisogna aver svolto un monte ore di presenza: 150 negli istituti tecnici, 90 ore nei licei e 210 ore negli istituti professionali. La soluzione, adesso, vista l’emergenza, potrebbe essere una deroga contenuta in un emendamento che permette l’accesso all’esame anche per quegli studenti che non hanno raggiunto il tetto ore stabilito.

Lo stesso problema c’è per le prove Invalsi. Quest’ultime, utilizzate, come attività propedeutica all’esame di stato, sono iniziate il 2 marzo ma non sono state più continuate, causa chiusura scuole. Anche in questo caso servirebbe l’intervento normativo per derogare lo svolgimento dei testi per accedere all’esame.