> > Coronavirus, l'igienista Angelillo: "Minor pressione sulle terapie intensive"

Coronavirus, l'igienista Angelillo: "Minor pressione sulle terapie intensive"

coronavirus igienista terapia intensiva

L'igienista nota una minore pressione dei pazienti sulle terapie intensive: il 58% delle persone è in isolamento domiciliare.

La situazione coronavirus in Italia “sta lentamente migliorando”, queste le prime parole dell’igienista Italo Angelillo. Il presidente della Società italiana di igiene e medicina preventiva, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato che “la curva sembra attenuarsi, sia quella dei nuovi casi diagnosticati, sia quella dei decessi”. Questi dati, però, “sono l’esito infausto di infezioni contratte le scorse settimane, prima dei blocchi” ha sottolineato.

Il dato che sorprende di più, ha sottolineato l’igienista, è la minor pressione sulle terapie intensive. Lo ha descritto come “il numero più interessante”. Questo significa, continua Angelillo, “che le misure di contenimento stanno funzionando bene ed è ancora meglio che proseguano. In assenza di barriere avremmo avuto una tragedia inimmaginabile”. E conclude: “Le epidemie non concedono tregua se non si cerca di fermarle in modo deciso”.

Coronaviurs, l’opinione dell’igienista Italo Angelillo

Approva, seppur in modo implicito, le misure di contenimento varate dal premier Conte: l’igienista Angelillo ritiene che il coronavirus abbia bisogno di risposte decise. Per questo motivo ha rivelato al Corriere che tali misure dovrebbero essere a suo dire prolungate. Questa è anche la direzione di Roberto Speranza, del premier Conte e di Silvio Brusaferro. Secondo il presidente del Consiglio, in particolare, la ripresa dovrà essere graduale.

“La minore pressione sui centri di rianimazione – ha aggiunto – è l’indicatore della capacità da parte del servizio sanitario di individuare più precocemente il paziente”. “Un altro dato positivo – dice infine Angelillo – è che il 58% dei malati è in isolamento domiciliare perché hanno sintomi lievi dunque non gravano sui dipartimenti di emergenza urgenza e sulle terapie intensive”.