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Coronavirus, i pediatri: "Fateci prescrivere i tamponi"

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Coronavirus, l'appello dei pediatri in occasione della fase 2: "Fateci prescrivere i tamponi. Il 46% dei bambini è asintomatico".

Coronavirus, appello dei pediatri per la fase 2. E in vista di questo nuovo capitolo della terribile epidemia, i medici che curano i bambini chiedono a gran voce: “Ampia disponibilità di tamponi e poterli prescrivere direttamente per la diagnosi di Covid-19, e di ripartire con una nuova normalità fatta di vaccinazioni, screening, bilanci di salute e assistenza al cronico”. La richiesta arriva direttamente del presidente della Federazione italiana medici pediatri, Paolo Biasci, alla vigilia del congresso sindacale Fimp, che si terrà in webinar il 25 aprile. I pediatri di famiglia “in questi due mesi di emergenza hanno fatto quanto loro possibile. Una grossa parte, diremmo, nella gestione dell’epidemia e nella tenuta del sistema sanitario: abbiamo ridotto la pressione sugli ospedali pediatrici fino all’80%, gestito i pazienti con il triage telefonico, programmato gli accessi negli studi ed evitato il diffondersi del contagio”, rivendica Biasci in vista del passaggio alla fase 2.

Coronavirus, l’appello dei pediatri

“Capillarità e prossimità territoriale, unite al rapporto fiduciario e di vicinanza con migliaia di famiglie che incontriamo nei nostri oltre 7.000 studi – ribadisce Paolo Biasci – ci consentono di rilevare i casi sospetti, prescrivere l’esecuzione del tampone diagnostico e monitorare la diffusione del virus. Sappiamo quanto questo approccio sia centrale nel contenimento dell’epidemia. Come è centrale la disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale, quali e quanti non è secondario”.

Non solo. “Venerdì 24 aprile inizia la Settimana mondiale dell’immunizzazione – ricorda il presidente Fimp – Prevenire, proteggere e immunizzare (Prevent, Protect, Immunize) sono le tre parole chiave di questa campagna, dedicata proprio alla necessità di continuità dei servizi vaccinali che devono essere garantiti anche durante la pandemia da Covid-19. Potremmo vedere altrimenti fallire il tentativo di tenere sotto controllo l’epidemia di morbillo o osservare il riemergere di patologie come la difterite o la pertosse”.

Vaccino anti-influenzale ai bambini

I pediatri di famiglia ribadiscono la “Disponibilità ad occuparci direttamente delle somministrazioni nei nostri ambulatori, in collaborazione con i Servizi di prevenzione come peraltro avviene con successo già in alcune Regioni”. E pensando alla prossima stagione influenzale, che potrebbe coincidere con una nuova ondata di coronavirus, “Chiediamo che la vaccinazione sia estesa all’età pediatrica, vero serbatoio infettivo ogni anno ed in particolare per la fascia di età dei bambini sani 6 mesi- 6 anni. Dobbiamo immaginare questa soluzione in chiave Covid-19, per ridurre le problematiche legate alla diagnosi differenziale. Per il vaccino contro Covid-19 dovremo aspettare, ma non dobbiamo perdere un minuto – sottolinea Biasci – per programmare la profilassi dell’influenza e di tante altre malattie per cui i vaccini esistono”.