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Coronavirus, la mafia e lo sciacallaggio sul turismo

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La mafia prova a sfruttare la crisi da coronavirus a proprio vantaggio e parte lo sciacallaggio al settore del turismo.

Come ogni crisi economica che si rispetti, anche quella scaturita dalla diffusione del coronavirus ha il suoi sciacallaggio. Al di là del tono ironico della precedente frase, il suo contenuto è purtroppo drammaticamente veritiero dato che sarebbero cominciate ad arrivare offerte predatorie per acquistare strutture e attività. Come sostenuto dal Sole24ore, i bersagli più facili in questo momento sarebbero le strutture alberghiere e turistiche, forse il settore che più risentirà di questa crisi. La stagione estiva, quella dei grandi incassi, inizierà in ritardo e sicuramente non sarà proficua come le passate. Perchè dunque non vendere di fronte ad un offerta che, seppur al ribasso, potrebbe permettermi di ripartire più avanti?. “Se vendi oggi ti diamo x milioni, se vendi tra un mese ti diamo due terzi, tra tre mesi la metà”, scrive il Sole24Ore riferendosi alle offerte giunte a molte strutture alberghiere della Riviera romagnola.

Lo sciacallaggio della mafia ai tempi del coronavirus

Il rischio maggiore è che ad approfittare della situazione siano le mafie e le organizzazione criminali le uniche forse in questo momento ad avere abbastanza denaro per poter fare degli investimenti ultra vantaggiosi e lavare, con investimenti legali, i profitti derivanti da attività illecite. Un meccanismo ormai noto che non è sfuggito al prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, che ha lanciato l’allarme con una circolare inviata la scorsa settimana a tutti i prefetti del capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi. In questa si legge: “La mafia sfrutterà il virus per infiltrarsi, le istituzioni sono all’erta e stanno seguendo con forte attenzione gli accessi al credito così come passaggi di proprietà sospetti”.

Il turismo è sotto attacco

Dello stesso avviso anche l’Unità di informazione finanziaria, il braccio anti riciclaggio della Banca d’Italia, diretto da Claudio Clemente. Per quest’ultimo: “Il pericolo di truffe, di fenomeni corruttivi e di possibili manovre speculative anche a carattere internazionale e ai tentativi di sviamento e appropriazione degli interventi pubblici a sostegno della liquidità”. Le forze dell’ordine, della Romagna e non solo, si sarebbero attivate per evitare l’insorgere di situazioni di questo tipo: “Stiamo monitorando e tracciando con particolare attenzione i passaggi di proprietà, anche grazie alle nostre banche dati e a quelle delle associazioni di categoria per incrociare i nominativi degli interessati e le capacità di reddito dei partecipanti anche per escludere il pericolo di intestazioni fittizie”.