L’Italia si avvia verso la fase 2 di convivenza con il virus, che prende il via il 4 maggio, ma se la curva dei contagi dovesse risalire, le Regioni potranno prendere opportuni provvedimenti. Ad esempio potrebbe essere valutata l’introduzione di un “lockdown di ritorno”, magari circoscritto al territorio dove è esploso un focolaio. Quello che è importante ricordare, infatti, è che al nascere di nuovi contagi o focolai è necessario intervenire rapidamente. Rimane anche fondamentale in questa fase mantenere le distanze dagli altri e adottare i dispositivi di protezione nei luoghi chiusi. Il governo, infine, ha parlato anche di soglie sentinella: di che cosa si tratta?
Cosa sono le soglie sentinella?
Dopo i primi tre giorni dall’adozione del nuovo Dpcm – valido dal 4 maggio al 18 maggio – il ministro della Salute Roberto Speranza terrà conto delle cosiddette soglie sentinella: che cosa sono? Le soglie sentinella sono dei valori strettamente correlati all’indice R0 (cioè il numero di persone contagiate in media da un singolo infetto). Al momento R0 è compreso tra lo 0,2 e lo 0,7, ma se dovesse superare l’unità potrebbero essere introdotte nuove limitazioni. Inoltre, queste soglie sono anche connesse alla capacità delle strutture sanitarie di accogliere nuovi pazienti.
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Se quindi dopo pochi giorni dalla riapertura si vedranno crescere pericolosamente i contagi in alcune zone, sarà opportuno “chiudere il rubinetto” – metafora utilizzata proprio dal premier – e isolare i focolai sul nascere. La valutazione di questi criteri sarà settimanale e mensile e se non si dovesse migliorare nell’indice R0 non si potrà procedere con la fase successiva.