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Crisanti: "Le scelte della fase 2 sono senza criterio scientifico"

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Il virologo Crisanti la fase 2 perchè la reputa basata su scelte che non si basano su alcun criterio scientifico.

Il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, nonché braccio destro del governatore del Veneto Luca Zaia durante questa emergenza coronavirus, ha detto la sua in merito alle scelte adottate dal governo per la fase 2 in un’intervista rilasciata all’Adnkronos. “Non vedo il razionale – spiega – Basti pensare a un dato: abbiamo chiuso l’Italia con 1.797 casi al giorno e la riapriamo tutta quanta insieme con 2.200. È una cosa senza metrica”. Per l’esperto di virus dunque le decisioni dell’esecutivo sarebbero prive di criterio scientifico e “la speranza – afferma provocatoriamente – è che il caldo uccida il virus“.

Crisanti: “Fase 2 senza criterio scientifico”

L’epidemia – prosegue Crisanti – segue le sue dinamiche, ha un sua logica e noi invece mi sembrerebbe di no. Ci si è mossi senza considerare le differenze regionali, senza valutazioni del rischio. È chiaro che il rischio è diverso tra regione e regione e non è uno dei fattori che viene valutato. In conclusione, nell’equazione che si sta utilizzando non entra la valutazione del rischio”.

Le soluzioni alternative per la fase 2

Resta da capire quale sarebbero state le decisioni alternative che lo stesso Crisanti avrebbe proposto qualora ci fosse stato lui a dover consigliare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la fase 2. “Il metodo alternativo – risponde il virologo – era aprire in un primo gruppo di regioni, con situazioni differenti a livello epidemiologico e sociale e con diverse capacità di risposta, per capire quale dinamica si sarebbe innescata. In questo modo avremmo potuto testare la capacità di reazione, differenziare e gradualmente aprire tutto il resto”. Poi sul Veneto, “qui ci si è preparati per la fase 2. Il Veneto ha fatto grossi investimenti, ha comprato macchinari e ora è in grado, considerando tutta la rete, di viaggiare al ritmo di 18 mila tamponi al giorno“.