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Coronavirus, i parametri che le regioni devono rispettare nella fase 2

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Sono cinque i parametri che le regioni dovranno rispettare per poter continuare la fase 2 dell'emergenza coronavirus e avviarsi alla stagione estiva.

Nel decreto che entrerà in vigore il 4 maggio 2020 il governo ha fissato criteri e parametri che le regioni dovranno rispettare per tenere aperte le aziende, programmare le riaperture di negozi e locali e prepararsi alla stagione estiva: qui alcune linee guida per gli spostamenti e la gestione dell’arrivo di turisti e vacanzieri nella fase 2.

I parametri da rispettare nella fase 2

Gli indicatori che bisognerà rispettare sono sostanzialmente due, ovvero la curva epidemica misurata attraverso l’indice di contagio R0 e la capacità di accoglienza delle strutture sanitarie, soprattutto le terapie intensive. Solamente in presenza di condizioni ottimali le Regioni potranno permettere l’ingresso dei non residenti.

In generale, gli indicatori che evidenzieranno se i territori sono in linea con i parametri e dunque potranno dare il via alla stagione estiva sono cinque: la stabilità di trasmissione del virus, il non sovraccarico dei servizi sanitari, l’attività di readiness (dunque la preparazione ad intervenire in caso di rischio), l’abilità di testare velocemente tutti i casi sospetti, la possibilità di garantire adeguate risorse per il monitoraggio dei positivi e l’isolamento. Chi non possiede questi requisiti non potrà tenere aperte le strutture turistiche.

E’ fissato all’11 maggio il primo bilancio dell’andamento epidemiologico nelle regioni. Data la riapertura di molte attività, gli scienziati si aspettano un aumento del numero di persone positive al coronavirus nell’arco di 15-20 giorni. Qualora si evidenzieranno nuovi focolai specialmente in case di riposo, ospedali o luoghi con pazienti vulnerabili dovrà scattare lo stato di allerta.