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Chi sono i congiunti: i chiarimenti dal Governo per il 4 maggio

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Chi sono i congiunti? Il Governo risponde agli italiani e spiega chi sono i soggetti che possono essere classificati in questo gruppo per la fase 2.

Chi sono i congiunti? Arrivano sabato 2 maggio i chiarimenti da parte del Governo in vista della fase 2 che partirà il 4 maggio. Si tratta di: “Parenti, affini, partner nelle unioni civili e chi è legato da stabile legame affettivo”. Dunque, sono questi i “congiunti” ai quali si potrà andare a fare visita da lunedì 4 maggio. Entro qualche ora il governo pubblicherà sul sito della presidenza del Consiglio i chiarimenti al decreto già pubblicato in Gazzetta ufficiale e che entra in vigore alla mezzanotte del 3 maggio. Tra le novità importanti in vista della fase 2 si registra anche la tutela della privacy dei congiunti: non dovrà essere indicata nel modulo l’identità dei “congiunti”. Sebbene, al momento, si è in attesa di ulteriore chiarimento da parte del Governo.

Chi sono i congiunti: cosa dice il dizionario

Ma chi sono i congiunti secondo la legge italiana? A fare chiarezza in merito è il codice penale che, per esempio, la parola “congiunti” ricorre infatti in 561 atti, senza una definizione precisa. Esiste invece la definizione di “prossimi congiunti”, nell’articolo 307 del codice penale, quello sulla “Assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata”. Il codice stabilisce che non è punibile chi commette questo reato in favore di un prossimo congiunto, dove per prossimi congiunti si intende: “Ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti: nondimeno, nella denominazione di prossimi congiunti, non si comprendono gli affini, allorché sia morto il coniuge e non vi sia prole”. L’articolo stabilisce che la definizione vale ai fini della legge penale.

Nel codice penale, l’articolo 649 definisce come congiunti il coniuge non legalmente separato, la parte “dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”, “un ascendente o discendente” (quindi un genitore o un figlio), “un affine in linea retta” (nuora, suoceri, genero), “l’adottante o dell’adottato”, “un fratello o di una sorella che con lui convivano”. In questo caso si potrebbero quindi visitare, genitori, figli, coniugi (che si tratti di matrimonio o unione civile), genitori e figli adottivi, nuore, suoceri e generi tra loro, e infine fratelli e sorelle se conviventi. La legge considerava non punibili i reati come il furto e la truffa se erano stati compiuti verso i “congiunti”, sacrificando alcuni diritti individuali all’idea di famiglia.

I dubbi del Governo sui congiunti

Il dilemma da sciogliere è la possibilità di superare i confini del territorio comunale, consentendo ai cittadini di muoversi liberamente all’interno della Regione. Un’apertura che farebbe di fatto saltare il divieto di soggiornare nelle seconde case, pur senza superare i confini regionali. E che farebbe venir meno anche l’autocertificazione.