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Coronavirus, senza eventi live a rischio mezzo milione di lavoratori

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Coronavirus, l'assenza di eventi live per molto tempo rischia di portare a un'escalation di licenziamenti.

Il Coronavirus ha messo in soffitta gli eventi live. Ed è allarme, ma non per un capriccio degli italiani che vorrebbero tornare ad assistere a eventi mondani quanto per la situazione socio-economica di migliaia di lavoratori del settore. L’industria degli eventi dal vivo lancia l’hashtag #ItaliaLive e chiede al governo un aiuto a sostegno di un comparto “che sta perdendo oltre il 50% di fatturato” e rischia di perdere “570mila posti di lavoro”. Ogni anno in Italia vengono organizzati più di un milione di concerti, convention, congressi, fiere, piccoli e grandi eventi, che occupano il 40% delle stanze degli alberghi. Un indotto che genera 65,5 miliardi di euro con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro all’anno. Nel primo mese di lockdown persi due miliardi.

Coronavirus ed eventi live: effetti sul lavoro

Ed è per questo che la Live Industry esige misure “concrete e immediate” sul fronte degli ammortizzatori sociali per i dipendenti, inclusi i lavoratori stagionali, intermittenti e autonomi, e sul credito d’imposta, al fine di scaricare parte dei costi per le risorse umane, per gli affitti e per la prevenzione del rischio da Coronavirus negli eventi. Un sostegno viene anche invocato sul fronte della fiscalità e della salvaguardia del patrimonio aziendale, attraverso, ad esempio, la detassazione degli utili 2019 e la sospensione dell’acconto Ires e Irap per il 2020, e su quello della liquidità con l’accesso immediato a finanziamenti fino a 1 milione di euro a tasso 0% a 15 anni garantiti al 100%.

Si stima che la perdita per questo settore, solo nel primo mese di lockdown, abbia superato i due miliardi, che oltre il 30% degli eventi in programma nel 2020 sia stato cancellato e che la partenza non non possa arrivare prima di ottobre 2020. Una mannaia senza precedenti: “Questa filiera, che mai prima d’ora aveva richiesto, o avuto accesso ad aiuti o a forme di tutela, oggi è profondamente colpita. Non solo le agenzie e le imprese vedono vanificati mesi di preparazione per i lavori annullati, ma si prevedono mesi di sacrificio per tutti gli operatori. Un percorso che molti non saranno in grado di sostenere e che verrà pagato soprattutto dalle piccole imprese, dai giovani e dai liberi professionisti”, commenta Salvatore Sagone, portavoce dei rapporti con i media di Italialive.