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Fase 2, le regole dei ristoranti: dal gel alle prenotazioni

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Fase 2, i ristoranti riapriranno a partire da lunedì 18 maggio ma per farlo dovranno seguire particolari regole.

Quali sono le regole che i ristoranti dovranno seguire per essere a norma durante la fase 2? Assodato che, salvo clamorose e tristi sorprese dell’ultima ora – ovvero un aumento della linea dei contagi da Coronavirus -, i ristoratori potranno riaprire a partire da lunedì 18 maggio e non dal 1 giugno, bisognerà mettersi rapidamente in regola per poter garantire tutte le norme anti-contagio da nuovo Coronavirus. Ad anticipare tutti è la Regione autonoma di Trento e Bolzano che da sabato 9 maggio inizia la fase di completa riapertura: “La crisi – ha detto il governatore Arno Kompatscher – è stata una grande sfida per tante categorie, dalle famiglie alle imprese, e le prossime settimane saranno comunque difficili. La legge forse delude alcune aspettative, ma è stato giusto proseguire insieme su questa strada”.

Fase 2: le regole per i ristoranti

Le regole per i ristoranti, in fase 2, sono rigide e ferree: prenotazione obbligatoria, ormai di fatto sicura per gestire meglio la presenza dei clienti nel locale. I tavoli, possibilmente all’aperto nel periodo estivo e obbligatoriamente dotati di gel igienizzanti, devono avere una distanza tra loro che potrebbe superare i due metri e sussiste l’obbligo di mascherina per andare in bagno o alla cassa. Obbligo di mascherina per camerieri. Tiene banco anche il capitolo posate: forse saranno obbligatorie come nelle mense quelle di plastica usa e getta. Così come i bicchieri.

Ma non è finita qui, perché tra le altre novità previste per i ristoranti si registra anche la presenza di gel igienizzanti ai tavoli: flaconcini di gel igienizzante oppure salviette monouso per poter disinfettare le mani dopo aver sfogliato i menù laddove gli esercenti non provvedano tutti a crearne di virtuali, consultabili sullo smartphone. I camerieri indosseranno le mascherine o le visiere mentre le barriere in plexiglass non sono al momento obbligatorie e gli esercenti spingono per evitarle.