> > Regioni, dati sul Coronavirus in ritardo: aperture al buio?

Regioni, dati sul Coronavirus in ritardo: aperture al buio?

coronavirus-dati-regioni-ritardo

I dati delle Regioni sul Coronavirus arrivano in ritardo. Il Governo è preoccupato per le aperture del 18 maggio.

I dati sul Coronavirus da parte delle Regioni arrivano in ritardo e ciò preoccupa il Governo Conte in vista delle riaperture concordate per il 18 maggio. Nella giornata di venerdì 15 maggio è in programma un importante Consiglio dei Ministri proprio in virtù di ciò che sarà la situazione in Italia a partire da lunedì 18 per il nuovo capitolo della Fase 2. Ma Boccia e Speranza, in una lettera, segnalano i forti ritardi da parte di diverse Regioni nel comunicare i dati sul contagio da Coronavirus. Un problema che rischia di portare ad aperture indiscriminate e al buio, con la paura di tornare a una fase emergenziale come quella di fine febbraio e marzo.

Coronavirus, dati Regioni in ritardo

La lettera firmata da Boccia e Speranza è stata inviata a Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, e presidente della Conferenza Stato-Regioni. Il Governo Conte spinge affinché i Governatori possano essere il più trasparenti possibile: “È importante porre in essere ogni opportuna azione per completare con sollecitudine l’implementazione dei dati come richiesti”. Si tratta dei 21 indicatori che sono impegnativi affinché le singole Regioni possano garantire flussi quotidiani, che non sempre sono ottenibili solo dai Dipartimenti di Prevenzione.

Nella lettera di Boccia e Speranza si legge: “Ci sono segnali di criticità nella disponibilità dei dati che misurano la dimensione della resilienza dei servizi sanitari preposti nel caso di una recrudescenza dell’epidemia Covid-19 che nella settimana corrente non risulta completamente valutabile, stante la difficoltà nel circuito informativo tra il livello centrale, le Regioni e le province autonome”. Le Regioni inadempienti, alla data di giovedì 14 maggio, erano diverse: dal Piemonte alla Sicilia, passando per la Campania e la Calabria. Qual è il rischio? Che senza questo materiale il governo non potrebbe autorizzare le riaperture di lunedì 18 maggio. E sarebbe un bel problema, dato che le ha già annunciate in ‘pompa magna’.