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Coronavirus, parla Ricciardi: "Epidemia persiste ancora in Lombardia"

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L'ex presidente dell'Iss Walter Ricciardi ha espresso dubbi sulla riapertura totale in Lombardia, paventando il rischio di un'impennata nei contagi.

Mentre la fase di riapertura diventa sempre più imminente, con l’accordo tra Stato e regioni sulle linee guida in vigore dal 18 maggio che è ormai stato raggiunto, il professor Walter Ricciardi si mostra scettico in merito al tanto sbandierato superamento della fase critica dell’emergenza coronavirus. Secondo il membro del board dell’Oms infatti alcune regioni si troverebbero ancora in una fase acuta della pandemia, tale da non poter permettere un allentamento eccessivo delle restrizioni senza poi dover fare i conti con una successiva impennata dei contagi.

Coronavirus, i dubbi di Walter Ricciardi

Interrogato sulla questione, l’ex presidente dell’Istituto Superiore della Sanità ha citato il caso della Lombardia, nella quale a suo dire: “C’è ancora una situazione da epidemia” dato che i nuovi contagi registrati ogni giorno sono sull’ordine delle centinaia di persone. Una situazione che secondo il medico non sarebbe sostenibile con l’attuale calendario delle riaperture nonostante nella giornata del 14 aprile i casi attualmente positivi in Lombardia siano scesi sotto le 30mila unità, un dato che non veniva raggiunto dallo scorso 10 aprile.

Proprio in merito alla Fase 2, Ricciardi ha spiegato come gli eventuali effetti di quest’ultima potranno essere visibili a tutti soltanto a distanza di almeno dieci giorni. Sarà a quel punto che potremo renderci conto di quali regioni avranno retto e quali invece saranno costrette a un nuovo lockdown: “Voglio vedere gli effetti della riapertura del 18 maggio. Il 28 vedremo le conseguenze. Probabilmente in alcune regioni la curva si rimetterà in moto in modo molto forte mentre in altre, con casi vicini allo zero si potrà contenere. La paura c’è”.