> > Fase 2, dal 3 giugno confini italiani aperti: ma alcuni paesi dicono no

Fase 2, dal 3 giugno confini italiani aperti: ma alcuni paesi dicono no

frontiere-italia

Dal 3 giugno l'Italia riaprirà i propri confini ai cittadini dell'Ue, ma diversi paesi dell'Unione hanno posto limitazioni nei nostri confronti.

Con molta probabilità il prossimo 3 giugno l’Italia vedrà finalmente riaprire le proprie frontiere per tutti i cittadini dell’Ue che vorranno venire nel nostro Paese, ma allo stesso tempo nel resto dell’Unione diversi paesi hanno posto invece rigide restrizioni per i nostri connazionali. Proprio in merito a ciò, nella giornata di lunedì 18 maggio il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parteciperò a una videoconferenza con i suoi omologhi europei allo scopo di trovare una soluzione comune per uscire dal confinamento in maniera coordinata nel corso delle prossime due settimane.

Fase 2, l’Italia apre le frontiere

L’incontro tra i vari ministri degli Esteri europei avrà inoltre anche l’obiettivo di salvaguardare il settore turistico dei paesi Ue, che con i suoi 1.400 miliardi di euro ammonta a circa il 10% del Pil di tutta l’Unione. Le decisioni che verranno prese dovranno tenere poi conto delle linee guida indicate dalla Commissione Europea, per la quale rimane fondamentale il principio di non discriminazione cioè di consentire gli scambi tra paesi con una situazione epidemiologica simile.

L’Italia si trova al momento nella difficile situazione in cui parte dei paesi a lei confinanti hanno posto rigide restrizioni agli sconfinamenti come nel caso dell’Austria, che ha ribadito la chiusura delle frontiere con il nostro Paese se non per motivi di lavoro e di traffico merci. Altra posizione analoga è quella della Slovenia, la quale malgrado sia stata uno dei primi paesi ad aver annunciato la fine dell’emergenza sanitaria sul suo territorio ha ribadito che per riaprire le frontiere sono necessari negoziati bilaterali con i vicini, chiudendo quindi di fatto i confini con l’Italia ad eccezione di chi ha un test negativo non più vecchio di 4 giorni.

Per quanto riguarda la Svizzera invece le frontiere rimangono aperte per chi ha un permesso di lavoro o di soggiorno, anche considerando la grande mole di frontalieri che ogni giorno sconfinano nel paese elvetico per recarsi a lavorare. Allo stesso tempo la Svizzera ha però precisato che riaprirà le proprie frontiere con Germania, Francia e Austria a patto di un’evoluzione positiva della pandemia. In Francia invece i confini sono aperti per chi ha famigliari o motivi di lavoro essenziali.

I paesi che prevedono la quarantena

Passando invece ai paesi non confinanti con l’Italia, la Spagna ha ad esempio prolungato lo stato di emergenza per un altro mese e pertanto chi dovrà recarsi a Madrid dovrà tenere in conto di passare un periodo di tempo in quarantena prima di poter entrare nel paese. Simili regolamentazioni (14 giorni di quarantena) anche in Germania, dove le frontiere rimangono aperte a chi è residente o a chi ha comprovata urgenza, mentre non è prevista alcuna restrizione negli Stati Uniti. La quarantena per chi viene dall’Italia permane anche in Belgio, Danimarca e Paesi Bassi, anche se in questi ultimi l’isolamento è solo consigliato.