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Nicola Porro: "Ogni decreto vuol dire la morte di una nuova azienda"

Nicola Porro

Lo sfogo di Nicola Porro nel corso del suo intervento in collegamento con il programma di Mario Giordano, Fuori dal coro.

Nel corso dell’ultima puntata di Fuori dal Coro di Mario Giordano, su Rete 4, Nicola Porro è intervenuto in collegamento per esprimere la propria opinione sugli effetti dei decreti firmati dal Governo Conte sull’economia in seguito all’emergenza coronavirus.

Lo sfogo di Nicola Porro

“Lo Stato impone protocolli che cancellano il 10-15% di fatturato dei piccoli commercianti, ma in realtà ne cancellano il 50%”, ha spiegato Nicola Porro. “Non ci sono i 600 euro, non c’è la cassa integrazione, non ci sono i prestiti. Allora sai qual è il problema di chi ci governa, ma non solo questi qui che ci sono ora, è che pensano che quelli sono ricchi, hanno una casa, e hanno profitti della madonna, in realtà non si capisce che un bar si regge sempre sul filo di lana”.

Per poi aggiungere: “Se a quelli gli togli il 10% con dei protocolli della minchi*, e continui a pensare che possono continuare non ad aumentare fatturato, ma a mettersi 100 mascherine e il plexiglass tra un posto e l’altro, allora sono fottut*”. A quel punto Mario Giordano ha incalzato dicendo: “Ma Nicola obietteranno e la sicurezza?”.

Nicola Porro ha quindi replicato: “Ma chi se ne frega! Se muori che sicurezza hai? Quei sei operai che non prendono la cassa integrazione che sicurezza hanno? Ma chi se ne frega di questa mascherina? Se vogliamo vivere a rischio zero non prendiamo più l’auto per andare in ufficio, non dobbiamo prenderci l’influenza, non baciamo le persone, andiamo a controllare con il misurino come funzionano le cucine dei ristoranti. Basta, minch**”. Per poi concludere: “Ogni decreto, ogni protocollo, ogni distanziamento, ogni Inail, ogni paura in più vuol dire la morte di una nuova azienda”.