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Smart working: proroga o rientro in ufficio? Aziende divise

Smart working: proroga o rientro in ufficio?

Spaccatura sullo smart working aziendale: alcuni optano per una proroga, altri scelgono di far rientrare i dipendenti in ufficio, nonostante il Covid.

Smart working in proroga e ipotesi del rientro ufficio, spaccatura tra le aziende italiane che si interrogano su quale delle due opzioni sia meglio, in tempi di Coronavirus. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, esorta i cittadini a tornare al lavoro dopo l’emergenza, ma molti non hanno apprezzato e si sono detti contrari.

Smart working: proroga o rientro in ufficio?

Lo smart working è infatti un’alternativa concreta e decisamente sicura durante la pandemia, anche se in diverse occasioni si sono riscontrati problemi. Aumento dello stress e dell’ansia, poca tutela del lavoratore da remoto con orari che sforano quelli normali e richieste h24. Prorogare il lavoro in smart working è una concreta possibilità, ma per farlo servirebbe una riorganizzazione che garantisca flessibilità limitata e il rispetto dei diritti di chi svolge comunque la sua professione, da casa.

Nella Pubblica Amministrazione 7 dipendenti su 10 proseguono in questa modalità ma a breve dovrebbe arrivare una direttiva per disciplinare il rientro negli uffici. In ogni caso, sì allo smart working fino al 31 luglio 2020 come annunciato dal ministro Fabiana Dadone.

Le scelte delle Regioni

Alcune Regioni si sono già mosse in questo senso: è il caso dell’Emilia Romagna, che ha deciso di prorogare fino a fine settembre 2020 visto l’andamento positivo della pratica lavorativa. Nel picco della pandemia Coronavirus, i lavoratori in smart working sono aumentati a 3.500 dimostrando di saper mantenere efficienza e qualità. In Veneto 1 dipendente pubblico su 2 lavora ancora da remoto: “Ora vogliamo valorizzare questa esperienza, che ha scalfito luoghi comuni”, ha detto l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, Lavoro agile non significa io resto a casa ma lavorare per obiettivi, con progetti, conciliando al meglio diverse funzioni. Il primo passo non può che essere un investimento sulle persone”.

Trend inverso invece per la Campania, dove si torna al lavoro con norme sulla ripresa delle attività lavorative in presenza, nel rispetto dei protocolli anti Covid. A Milano invece si vive una via di mezzo: lavoro agile ma con moderazione, integrando questa modalità a quella in ufficio.