Il destino a volte è davvero beffardo e ti sfida come in una partita a poker. Lì dove Matteo Mutti era un grandissimo campione: con la sua forza aveva sconfitto la leucemia, che lo aveva colpito in giovane età. Ma nulla ha potuto contro il Coronavirus. È morto a soli 29 anni il campione di poker italiano. A un anno di distanza dalla terribile diagnosi sulla leucemia arriva l’ennesima doccia fredda in casa Mutti.
Matteo è morto a causa delle complicanze da Coronavirus lunedì 29 giugno. Lo scorso aprile il ricovero in terapia intensiva a causa dei danni ai polmoni per le complicanze dell’infezione. Ma anche qui sembrava aver avuto lui la meglio: l’ultimo tampone era negativo. Poi le complicanze e il tracollo dei suoi parametri.
Matteo Mutti è morto
I funerali si sono svolti a Tirano, sua città natale dove viveva con mamma Franca e papà Francesco. I fratelli più grandi piangono la dipartita del giovane 29enne, così come i nipotini. Ma è un lutto che colpisce anche il mondo del poker.
Matteo era un vero e proprio asso: il suo curriculum parla chiaro. Vittoria nel Main Event del Wsop international circuit del 2016 a Campione d’Italia, il Main event dell’Italian poker tour conquistato a Nova Gorica nel 2015, un titolo Ipt e un side Ept con 40 bandierine in carriera: 300 mila dollari portati a casa dal vivo, senza contare i successi online.
Poi gli ultimi mesi strazianti di vita: “Per 70 giorni i genitori non hanno potuto vederlo a causa delle rigide regole imposte dall’emergenza Covid, che non consentivano di entrare in ospedale. Matteo era solare, altruista, un campione che amava la vita”, è il ricordo dello zio Marco. “Papà quando mi porti a casa? È stata l’ultima frase che mi ha detto. Gli tenevo la mano, era intubato, eppure si sforzava di parlarmi”, altro non riesce ad aggiungere il padre Francesco alle cronache locali.