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Coronavirus, Ricciardi: "Italiani, datevi una regolata: così non va"

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Walter Ricciardi non si dà pace e invita gli italiani ad avere più attenzione: "Il Coronavirus è ancora presente tra noi".

Non si dà pace e lancia l’allarme: per Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute per l’emergenza Covid, gli italiani devono darsi assolutamente una regolata. Il rischio è quello di ritrovarsi con una seconda ondata di Coronavirus ben prima di quanto pronosticato. Perché secondo Ricciardi ci sono alcuni dati preoccupanti che in molti stanno sottovalutando. Come per esempio il continuo emergere di focolai in aree territoriali che l’Oms e il Ministero della Salute puntava a dichiarare Covid-Free già da un pezzo. Ma che così non è.

E così, Walter Ricciardi, in una lunga intervista concessa a La Stampa, non usa mezzi termini in merito alla lotta al Coronavirus da parte dell’Italia. E bacchetta i cittadini del Bel Paese, rei di aver tirato i remi in barca magari pensando di aver vinto la ‘guerra’. “Vedo un grande sbracamento generale – denuncia il professore della Cattolica -, gli italiani si diano una regolata perché continuando così perderemo l’occasione di ridurre drasticamente i contagi, che restano invece costanti”.

Coronavirus, la rabbia di Walter Ricciardi

A preoccupare il consulente del Ministro Speranza, infatti, è la presenza del virus in molte Regioni: “Che nelle previsioni dovevano uscire ora dall’epidemia ma che ci saranno ancora dentro in autunno. Quando il virus potrebbe diffondersi più facilmente”. In merito allo stato di emergenza che il governo Conte prolungherà fino a fine 2020, ovvero il 31 dicembre, Walter Ricciardi si dice favorevole.

“Qualcuno forse non lo ha ancora capito, ma siamo di fronte a un evento epocale che durerà anni. La proroga – spiega Ricciardi commentando i casi di Coronavirus in Italiaè assolutamente indispensabile. Siamo ancora in una fase di crescita mondiale della pandemia e in questa situazione nessuno può dirsi al sicuro. Nemmeno chi come noi ha parzialmente risolto i suoi problemi. Serve continuare ad avere quella capacità di reazione rapida che lo stato di emergenza ha garantito fino ad oggi”.