> > Bengalese positivo al Covid-19: "Avrò infettato qualcuno"

Bengalese positivo al Covid-19: "Avrò infettato qualcuno"

Bengalese positivo al covid-19

Un cittadino bengalese di Roma è risultato positivo al Covid-19 ma ha continuato ad andare in giro e la lavorare nonostante la presenza dei sintomi.

Un cittadino bengalese di Roma, dove sono stati chiusi tre stabilimenti balneari, è risultato positivo al Covid-19 e, nonostante i sintomi si fossero già presentati, ha continuato ad andare in giro per la città e a lavorare. L’uomo è entrato in contatto con una grande quantità di persone e ora il pericolo è che abbia potuto diffondere il virus. Il cittadino originario del Bangladesh ha 40 anni ed è un commerciante a Tor Pignattara, nella periferia est di Roma. Al momento è ricoverato in un hotel Covid a Rebibbia, ma ha raccontato la sua vicenda al Messaggero, con la consapevolezza che può aver contagiato moltissime persone.

Bengalese positivo al Covid-19

L’uomo aveva qualche sintomo da una settimana, ma il tampone lo ha fatto solo dopo sette giorni. Nel frattempo, ha incontrato centinaia di persone prima di sapere di essere positivo, perché ha continuato a svolgere la sua vita come se nulla fosse. “Da 6-7 giorni avevo la tosse, ho girato con il furgone per la città” ha spiegato l’uomo. “Avrà incontrato almeno un centinaio di persone, magari anche di più, negli ultimi giorni, anche se aveva già la febbre” ha specificato il presidente dell’associazione ItalBangla.

L’uomo, come ha spiegato il presidente, è un fornitore di minimarket e vari negozi della zona. “Sabato mattina, dopo aver saputo di essere positivo, è venuto qui negli uffici della nostra associazione, che poi abbiamo sanificato. Il problema è che ha incontrato tanta gente per lavoro e vive in un appartamento con 6 persone” ha aggiunto. L’uomo ha spiegato di aver rispettato il lockdown, di non essere mai uscito, ma di aver ripreso da poco a lavorare. Ha spiegato di aver girato per Roma, dove sono arrivati i bollini covid free, con il suo furgone per due o tre giorni, perché non c’è molto lavoro, ma di essere preoccupato per le persone che ha incontrato.