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Scuola: voto a chi rispetta o meno le regole anti Covid

Scuola, proposto voto su regole anti Covid

I presidi hanno proposto da settembre il voto in pagella sulle regole anti Covid.

Dopo che la ministra Azzolina ha assicurato il ritorno in aula dal prossimo settembre, l’Associazione dei presidi ha proposto il voto a chi rispetterà o meno tutte le regole fondamentali anti Covid. Ciò rientrerebbe nel voto di condotta, che fa media. Previsto un codice di comportamento anche per la didattica a distanza.

Voto su regole anti Covid

Da settembre, il rispetto del distanziamento fisico e l’uso della mascherina potrebbero entrare in pagella con il voto di condotta. Una novità che sembra non piacere a molti. Mentre si attende il protocollo di sicurezza, al quale il Miur sta lavorando con il supporto anche dei sindacati, il ritorno in aula a settembre rientra nel dibattito pubblico con una circolare che l’Associazione dei presidi si appresterebbe a inviare alle scuole. Ancora nulla di ufficiale, ma l’intento sarebbe proprio quello di orientare i docenti verso l’adozione di un voto, quello in condotta, per misurare il rispetto delle regole anti Covid. Un’iniziativa utile per invogliare gli alunni al rispetto delle norme a scuola.

Le parole di Mario Rusconi

Il Messaggero riporta le parole del capo dell’Associazione presidi, Mario Rusconi, il quale sostiene che il comportamento degli alunni costituisce uno dei pilastri su cui si basa il voto in condotta. Rusconi ha dichiarato: Durante il prossimo anno scolastico la responsabilità e il senso di disciplina dei ragazzi sarà misurato anche in base al rispetto delle regole dell’emergenza, come le distanze o le mascherine, che dovrebbero essere previste in alcuni contesti”.

Un codice di condotta per la DAD

La proposta prevede anche un codice di condotta per la didattica a distanza. Lo scopo è quello di applicare ad essa delle regole diverse da quelle tradizionali della didattica in presenza. Anche tale voto di condotta influirà sulla media. Riguardo a ciò, così si è espresso Rusconi: “Conteranno i ritardi, se non sono chiaramente giustificati, ma anche i minuti in cui il monitor è oscurato, insomma se la video-camera è spenta, modalità che non permette all’insegnante di controllare in tempo reale se lo studente stia effettivamente seguendo la lezione oppure no”. Poi ha continuato: “Ci sono ragazzi che accendono il computer all’ultimo, in pigiama, non è decoroso“.