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Il virologo Clementi: "Non ci sarà la seconda ondata di Covid"

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Per il virologo Clementi l'Italia in autunno vivrà una situazione analoga a quella attuale.

Per il virologo Massimo Clementi non ci sono dubbi: in autunno non ci sarà una seconda ondata Covid. La malattia ormai è meno grave del previsto e anche nei mesi di ottobre – grazie all’attività che si sta svolgendo nel circoscrivere i focolai – ci sarà una situazione molto simile a quella estiva. Lo spiega in una lunga intervista a La Stampa: “L’autunno sarà come adesso, il virus si sta adattando all’uomo, magari farà un ping pong con il pipistrello, cioè ce lo ripasseremo tra specie, ma non se ne andrà fino al vaccino”. Critico sulla proroga allo stato di emergenza da parte del Governo Conte. Perché, per Clementi, l’Italia è il Paese migliore nella gestione pandemica a livello europeo.

Covid, per Clementi nessuna seconda ondata

Per Clementi l’attenzione sul Covid servirà ancora molti mesi: “Se i focolai non dovessero scemare, in attesa di un vaccino o di un farmaco antivirale specifico, non esiste altra misura che la prevenzione”. E sul rientro a scuola ci potrebbe essere una nuova emergenza? “Sono stato additato come punto di riferimento dei negazionisti, ma ho sempre detto che tutte le misure di precauzione vanno mantenute. Solo nelle scuole, in particolare per i bimbi piccoli, trovo sbagliato l’utilizzo delle mascherine”.

Massimo Clementi rispedisce al mittente le accuse dunque: “Mi differenzio invece per il valore che do a certi dati. Non voglio dire che il virus sia mutato, perché non è dimostrabile e questa teoria fa venire le crisi epilettiche a qualcuno, ma si sono modificate la malattia e la caratteristica dell’infezione, che ormai avviene con una carica virale molto bassa”.

L’allarmismo eccessivo

Infine, in Italia secondo Clementi c’è troppo allarmismo. “Si parla di 138 nuovi casi in Lombardia, ma 97 vengono da un focolaio a Mantova circoscritto e sotto controllo: i focolai sono la coda di una grave epidemia, spesso sono composti da asintomatici, per cui serve attenzione, ma tornando a vivere, se siamo bravi ad affrontarli come finora”.