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Coronavirus, 30 o 60 giorni di lockdown per evitare seconda ondata: lo studio

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Un lockdown precoce di 30 o 60 giorni contrasterebbe "in modo efficace la crescita epidemica del coronavirus", evitando una seconda ondata in autunno.

Mentre l’emergenza coronavirus in Italia mantiene un andamento positivo, si teme già una seconda ondata in autunno. Sulla questione, gli esperti sono divisi. Anthony Fauci non ha dubbi: per lui il Covid-19 tornerà. Non è dello stesso parere Zangrillo: per il medico del San Raffaele di Milano, infatti, parlare adesso di un’ipotetica seconda ondata non ha alcun senso scientifico. Più preoccupato Andrea Crisanti, secondo il quale “il Covid-19 non sparisce come la Sars nel giro di un’estate”. Il premier Giuseppe Conte intanto assicura che, qualora la paura del virus dovesse tornare, verranno adottate misure meno drastiche rispetto a quelle assunte dal mese di marzo. Un nuovo studio condotto da ricercatori spagnoli spiega che un lockdown precoce di 30 o 60 giorni permetterebbe di evitare una seconda ondata.

Coronavirus, come evitare la seconda ondata

Per evitare un’altra ondata di coronavirus, con l’arrivo dell’autunno, bisognerebbe applicare un lockdown precoce, cioè prima che il picco sia raggiunto. La chiusura dovrebbe durare circa 2 mesi: lo dice un nuovo studio spagnolo, condotto da Leonardo López e Xavier Rodó del Barcelona Insitute for Global Health. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Human Behaviour.

Stando a quanto emerso dalle ultime ricerche, il coronavirus ha diminuito la sua potenza e virulenza, ma non è sparito. Al contrario, ci sarebbe un alto numero di asintomatici. Nel report, gli scienziati spiegano che l’estate rende il virus latente, ma resta fondamentale mantenere la distanza di sicurezza e indossare le mascherine.

Nello studio, inoltre, si precisa che un lockdown di 60 o 90 giorni contrasterebbe “in modo efficace la crescita epidemica, così come una seconda ondata potenzialmente più ampia di SARS-CoV-2 che si verifichi entro pochi mesi”.

“I risultati suggeriscono che i blocchi dovrebbero rimanere in atto per almeno 60 giorni per prevenire la crescita epidemica”, hanno fatto sapere gli scienziati spagnoli. Nel Paese iberico l’andamento epidemico è simile a quello italiano. Inoltre, gli esperti hanno ribadito l’importanza del distanziamento sociale, dell’uso di dispositivi di protezione individuale e dell’igiene personale, che hanno “effetti significativi” nel contenimento dell’infezione. Se queste misure venissero rispettate con attenzione da parte di tutti, si potrebbe persino evitare un eventuale nuovo lockdown.