In un’intervista a France Presse Giuseppe Conte ha annunciato che in caso ci fosse una seconda ondata di contagi da coronavirus l’Italia riuscirebbe a reggerla senza dover arrivare a misure così radicali come quelle adottate in passato.
Conte sulla seconda ondata
Niente più chiusura delle attività né spostamenti dettati solo da esigenze lavorative o di salute dunque. Il Premier si è mostrato fiducioso nel fatto che il paese possa affrontare e uscire da un eventuale aumento dei casi positivi anche senza un lockdown serrato. Una buona notizia per i settori produttivi e turistici che temevano di dover chiudere di nuovo, proprio durante la stagione estiva, dopo quattro mesi di perdita.
Nonostante sia ormai passato un mese e mezzo dalla prima parziale riapertura del 4 maggio, i contagi hanno infatti ricalcato il trend in discesa e non sembrano destare preoccupazione, se non per la scoperta di nuovi focolai.
Più cauto invece il ministro della Salute Roberto Speranza il quale ha affermato che “una seconda ondata o una recrudescenza non è certa, ma è possibile. E quindi bisogna essere pronti“. Nonostante, ha spiegato, i dati siano incoraggianti perché i guariti aumentano e alcune regioni non registrano incrementi giornalieri, l’epidemia non è ancora finita. A dimostrarlo ci sono i focolai di trasmissione attivi e la continua diagnosi di persone con il virus, anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici.