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Willy, Gratteri: "Mentalità fascista? Direi mentalità mafiosa"

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Ospite della trasmissione Otto e Mezzo,il magistrato Nicola Gratteri ha parlato dell'omicidio di  Willy

Ospite della trasmissione Otto e Mezzo, il magistrato Nicola Gratteri ha parlato del maxi-processo anti ‘ndrangheta, dell’omicidio di Willy e delle riforme nella Giustizia.

Le parole di Nicola Gratteri

Nel corso della puntata di Otto e Mezzo, il magistrato Nicola Gratteri ha dichiarato: “Oggi la ‘ndrangheta sta aspettando, c’è molta tensione e nervosismo nei miei confronti”. A proposito dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro ha affermato: “Mentalità fascista? Direi mentalità mafiosa, nel senso che quei ragazzi hanno avuto atteggiamento mafioso: controllo del territorio. Chiunque fosse stato lì lo avrebbero ucciso: è un modo di essere di quelle persone, questa è la concausa di mancanza di istruzione e cultura di gente allenata alla violenza”.

In merito al tema delle riforme nella Giustizia, inoltre, Gratteri ha aggiunto: “Le riforme che ho io in testa non si fanno, nemmeno con questo governo. Il ministro Bonafede sta prestando grande attenzione al mio ufficio e ho buoni rapporti con lui, come ce li avevo con il suo predecessore, Orlando. Ma non è questo, il livello di contrasto alle mafie sarà sempre insufficiente finché non faremo – nel rispetto della costituzione – quelle leggi che renderanno delinquere non più conveniente”.

Per poi aggiungere: “Le mafie non stanno a guardare. Compreranno tutte le attività che potranno acquistare approfittando della crisi“. Sull’arrivo dei fondi dall’Ue ha poi dichiarato: “La politica deve mettere le regole per distribuire queste risorse. Un esempio: ho detto ai sindaci di mandare gli elenchi alle Prefetture per vedere chi ha veramente bisogno di questi fondi. Sono stato attaccato perché voglio lo Stato di polizia, perché voglio controllare. Invece costerebbe di meno fare attività di prevenzione che contrastare reati”.