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Scuola, lezioni a distanza per il 60% dei liceali

Rientro a scuola docenti fragili

Scuola al via, ma solo il 40% dei liceali è fisicamente in classe. I problemi della didattica a distanza. I sindacati denunciano: allarme sostegno

La scuola è ricominciata, ma non per tutti. O almeno, 6 liceali su 10 non hanno ancora varcato i cancelli degli edifici scolastici e non li varcheranno per un po’. Lezioni solo a distanza, a causa della mancanza di banchi o aule adeguate. Ed è allarme anche sugli insegnanti di sostegno.

Lezioni a distanza per liceali

Ricominciare le lezioni, sì, ma dalla scrivania della propria camera: è stato così il ritorno “in classe” per il 60% dei liceali, è avvenuto solo virtualmente, dagli schermi di un computer o un tablet. “Sono soprattutto le scuole superiori a soffrire la mancanza di spazi e di docenti – afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda- come dimostra il fatto che soltanto il 40% degli studenti ha ripreso le attività didattiche completamente in presenza“. Mancano banchi, aule e docenti. I sindacati hanno lanciato l’allarme: la didattica a distanza può aiutare, ma solo se funziona adeguatamente. Cosa che, per il Moige, è avvenuta a macchia di leopardo: solo in alcune zone la didattica a distanza sembra aver funzionato correttamente. “Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte dei dirigenti scolastici – afferma Roberta Fanfarillo, responsabile nazionale dei dirigenti scolastici della Flc Cgil – in merito a difficoltà a programmare l’attivazione della modalità digitale integrata sincrona con gli allievi che stanno a casa mentre gli altri sono in classe per incapacità delle infrastrutture di rete destinate al flusso dei dati a disposizione delle scuole”. E se le connessioni non funzionano, allora la didattica in presenza è obbligatoria. Ma mancano insegnanti.

Allarme insegnanti di sostegno

I concorsi sono stati bloccati a causa del Covid, e il mondo della scuola si trova a corto di professori. Nonostante da anni il ministero dell’economia autorizzi le assunzioni sulle cattedre, quelle concretizzate sono ben poche. Quest’anno sono andate a buon fine solo 22.500 immissioni in ruolo su 84.808, in base ai dati forniti dai sindacati scolastici. Per gli insegnanti di sostegno la situazione è ancora più grigia: su oltre 21.000 posti disponibili, gli assunti sono meno di 2.000. Gli altri posti saranno coperti da supplenti. Il ministero dell’Istruzione ha avviato 80 mila contratti di supplenza annuale e nelle prossime settimane arriveranno gli altri: ne servono infatti 115mila. Intanto, per il 26 settembre, è prevista una manifestazione sindacale a Roma.