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Covid Ferrarini, vietato lo smartphone: è fonte di contagio

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La nota azienda alimentare ha vietato l’utilizzo di Smartphone sul luogo di lavoro. Sarebbe veicolo di contagio

Lo smartphone sarebbe fonte di contagio. Questo è il motivo che ha portato l’azienda alimentare Ferrarini a vietare l’utilizzo dello smartphone sul luogo di lavoro. Stando quanto riportato dal quotidiano “La Gazzetta di Reggio”, la decisione è stata comunicata lunedì 21 settembre. Secondo quanto previsto dalla nota ufficiale è fatto divieto assoluto di introdurre telefoni cellulari all’interno dello stabilimento e comunque di utilizzarli solo nell’area esterna. “Siamo riusciti a non avere nessun caso di Covid nemmeno durante il lockdown, non è questo il momento di abbassare la guardia”, ha annunciato a “Il Resto del Carlino” la responsabile delle risorse umane Anna Giovanelli.

Ferrarini, divieto di utilizzo dello smartphone al lavoro

“La scelta è dettata da motivi igienici e sanitari e ha trovato d’accordo la maggioranza sindacale Rsu. I telefonini sono fonte di contagio”. Questo è ciò che ha dichiarato la responsabile del personale dell’azienda Ferrarini Anna Giovanelli. Il telefono cellulare oltre a ciò sarebbe anche fonte di distrazione e già in precedenza era stata adottata la restrizione dell’uso del cellulare in un loro stabilimento ha precisato Anna Giovanelli. “Anche se si ha il telefono in tasca, con la vibrazione, il rischio di distrarsi è alto. Da noi c’è chi lavora con dei coltelli in mano. Nel nostro stesso stabilimento di Parma la restrizione sui telefoni c’è sempre stata”

Per chi ha necessità di fare oppure ricevere una comunicazione urgente? La procedura viene riportata su “La Gazzetta di Reggio”: “Nel caso di necessità di ricevere comunicazione urgenti sarà possibile farsi inoltrare la telefonata nel reparto di pertinenza. Le telefonate verso l’esterno dovranno essere richieste al centralino, previa autorizzazione del capo reparto, o in sua assenza, del responsabile di produzione e/o di stabilimento” – scrive Ferrarini. Sempre quanto scritto nel comunicato, chi non dovesse attenersi a queste disposizioni, l’azienda prenderà provvedimenti disciplinari. Nel frattempo la decisione da parte della nota azienda alimentare non è piaciuta ai dipendenti. Diversi di loro si sarebbero già rivolti ai sindacati.